domenica 25 febbraio 2024

MALDIVE

UN PARADISO IN TERRA DI NOME MALDIVE
FORSE MEGLIO DIRE TRA PARADISO E INFERNO


La leggenda racconta che gli atolli delle isole Maldive è il paradiso nato dalle lacrime di Dio. Questa narra che il Signore, dopo aver creato il mondo, guardandolo dall’alto,  si commosse per la sua bellezza e dalle sue lacrime nacquero queste isole meravigliose, gocce di sabbia e corallo sparse nella immensità di un mare dai colori che in nessun luogo del mondo ha le stesse sfumature. Per molti le Maldive sono solo delle isole fatta di solo sabbia e di mare e nient’altro …E mai nessuna descrizione potrebbe essere più riduttiva ed offensiva per un luogo incantato come questo arcipelago dalla bellezza perfetta, un luogo ove chiunque volente o nolente, si trova a perdersi in una dimensione fatta di silenzi e di natura, un angolo di mondo dove sembra di ritrovare il centro dell’energia e della forza. Quando l’aereo arriva , già dall’alto si inizia subito ad avere la sensazione che questo è un posto speciale.



Le Maldive sono ben 26 atolli naturali, ognuno è formato da diverse centinaia di isole,  generati da un miracolo della natura, frutto di stratificazione di calcare e corallo, di variazione di profondità del mare,
frutto di evoluzione e vita in continua mutazione. Sono ben 1192 isole coralline, di diversa dimensione, alcune così piccole da sembrare quasi finte, altre abitate, con piccole moschee e bambini chiassosi e sorridenti … in totale solo 200 sono abitate , mentre in altre 100 ci sono resort di vari livelli. Tutte quelle che restano, sono assolutamente deserte e ancora oggi, pura meraviglia della natura. Una bellissima frase del Budda dice: “la profondità dell’amore crea un oceano intorno a te e tu diventi un isola” E qui davvero ci si ritrova nel mezzo di quell’oceano, in pace immediata con la natura, in un ritmo naturale che non è stravolto da nessun rumore profano… niente auto, niente motori…. Nessun traffico, nessuna luce della città……… c’è chi pensa che ci si possa annoiare. Mai pensiero fu più sbagliato. Ma il segreto è quello di lasciarsi rapire fin da subito dalla diffusa sensazione di serenità e pace che in queste isole regna sovrana.


 

Le Maldive sono il suono ovattato dei tuoi passi su lingue di sabbia bianca, incredibilmente morbida e sempre tiepida, il dolce rollio delle onde, i tramonti sconfinati che si fondono nell'Oceano. Sono la vita in simbiosi con i ritmi della natura. Purtroppo ci son aspetti molto delicati del rapporto tra uomo e ambiente. Infatti, nei piccoli arcipelaghi la pressione umana sul territorio si fa sempre più intensa: attività economichecome la pesca e il turismo conoscono una crescita impetuosa, e l’adozione di modelli di consumo tipici delle società occidentali costituisce una minaccia per l’equilibrio del territorio. Una terra di forti contrasti, dove emergono con violenza le contraddizioni tipiche di un Paese in via di sviluppo. I flussi turistici costituiscono per le Maldive una risorsa fondamentale, ma gran parte della popolazione locale resta esclusa dal godimento delle ricchezze portate dai visitatori stranieri. I resort tanto celebrati in Occidente sono spazi dati in concessione, generalmente per 30 anni dietro compenso, dal governo maldiviano a società straniere, che incassano la maggior parte dei proventi. Quando i turisti atterrano nell’arcipelago, vengono condotti immediatamente su isole destinate solo allo svago, dove il personale di servizio spesso non è nemmeno originario delle Maldive. Si crea cioè una segregazione spaziale molto netta: da un lato le isole abitate dai maldiviani, dall’altro quelle abitate dai turisti. 



Noi abbiamo scelto di proposito un atollo abitato dai locali, per capire e toccare con mano realtà che altrimenti nei resort non si vedono. Solo da pochi anni si assiste a qualche timido cambiamento per favorire la crescita di un’accoglienza diversa rispetto a quella praticata nei resort. Ma vi sono molte barriere sociali, culturali, economiche e spaziali a impedire nei fatti lo svolgimento di un turismo indipendente a contatto diretto con la popolazione locale: pochi abitanti conoscono l’inglese e soprattutto ignorano, e spesso non apprezzano, le abitudini occidentali. Vengono applicate con rigore le norme coraniche nei rapporti interpersonali e nella preparazione dei cibi o delle bevande: il consumo di alcolici per esempio è ufficialmente vietato e gli abitanti giudicano con severità i comportamenti assunti in spiaggia dai turisti occidentali.
I problemi che vanno affrontati con urgenza è sicuramente l’ambiente, minacciato dall’innalzamento progressivo del livello del mare: le terre emerse nelle Maldive hanno un’altezza media di soli 2 metri e lo scioglimento dei ghiacci polari è una seria minaccia, a cui le autorità hanno cercato di rispondere creando barriere e terrapieni artificiali. Il consolidamento o l’estensione delle terre emerse sono operazioni molto costose che tra l’altro mettono a rischio l’integrità del territorio, compromettendo gli equilibri naturali. In un atollo per esempio è sufficiente allargare un canale di comunicazione tra la laguna centrale e il mare aperto per sconvolgere la flora e la fauna e danneggiare le barriere coralline. Un altro problema sensibile e molto grave è quello dello smaltimento dei rifiuti, a cui non viene ancora data una soluzione efficace dal governo. Gli abitanti delle singole isole spesso disperdono liberamente nell’ambiente i rifiuti e questo comportamento riduce un paradiso naturale a una pattumiera. Questa percezione è fortissima percorrendo itinerari lontani dalle rotte turistiche; i tanti turisti che vivono giorni felici nei resort non si accorgono del problema, ma in qualche caso possono toccarlo con mano: basta partecipare a un’escursione in una delle tante isole deserte per comprendere che le spiagge e le basseacque degli atolli diventano un ricettacolo di oggetti di plastica e di tanti oggetti abbandonati.



Gli abitanti della capitale Malé portone i rifiuti nella vicina isola di Thilafushi. Qui, su soli 50 ettari di terreno, vengono portate 330 tonnellate di spazzatura al giorno prodotte dai 142.000 abitanti, concentrati su una superficie di soli 6,8 chilometri quadrati. Inoltre, ognuno dei 10.000 turisti che raggiungono ogni settimana il Paese produce 3,5 chilogrammi di rifiuti e necessita di 500 litri di acqua al giorno. Si comprendono quindi le proporzioni di questa grave emergenza, che viene contenuta esportando rifiuti verso l’India e importando grandi quantità di acqua e derrate alimentari. Perché nel paradiso delle Maldive c’è un’agricoltura stentata, che fornisce cocco, frutti tropicali e pochi ortaggi, e ciò si spiega con il fatto che il suolo è composto per lo più da corallo e sabbia. Ci siamo chiesti se tutti i visitatori delle Maldive sappiano davvero dove sono …forse un’informazione seria all’arrivo sull’isola, che illustri brevemente le problematiche di vivere in questo ecosistema cercando di limitare almeno i danni, sarebbe una cosa importante. 




Noi abbiamo scelto di fare questa esperienza di vacanza presso una delle poche isole abitate ospiti di una Guest House, proprio per vivere un po più a contatto la vita quotidiana della gente, anche se siamo sempre turisti. Ora siamo tornati nell’inverno, giubbotti e scarpe grosse. Ma non riusciamo a smettere di pensare a quel sole, a quell’acqua trasparente, a quei pesci che ci nuotavano intorno… e a pensare che forse fra non molto tempo queste meraviglie del creato forse scompariranno. Noi siamo felici e tristi, felici per averci riempiti di immagine e emozioni meravigliosi. Tristi perché forse ancora una volta l’umano riuscirà a distruggere tutto.


Mary scrive

Ciao Maldive…
Grazie per averci mostrato l’altra faccia del Pianeta, ancora parzialmente pulito e incontaminato…Più di mille Atolli circondati da barriera corallina dov’è e’ sufficiente fare snorkeling per scoprire “il continente sommerso” di cui parlava il Grande Franco Battiato Oltre la Musica nella sua “Atlantide” 



Nei villaggi gente pura senza malizia che si vive la sua vita tranquilla con ragazzi che vanno a scuola, uomini pescatori, signore e ragazze vestite con Hijab e Burca che si occupano delle loro case ma che sanno anche divertirsi giocando a calcio, facendo ginnastica per strada e guidando vespini. Paesaggi mozzafiato tra mare dalle acque cristalline dal colore virante dal turchese all’azzurro che diventa un tutt’uno con il cielo, dove si percepisce chiaramente la profondità dei fondali marini e albe e tramonti da sogno…



È stato meraviglioso osservare pesci di tutti i tipi divertirsi ad entrare ed uscire dalle piccole grotte sommerse della barriera, coralli di tutti i tipi e dai mille colori, nuotare con tartarughe giganti e squali, osservare delfini, sperimentare la pesca … Rientriamo in Italia già un po’ nostalgici ma sempre felici per aver avuto la possibilità di nutrire la mente con splendide visioni e nuove esperienze… Si torna alla routine con uno spirito rinnovato perché non dobbiamo mai dimenticare che sempre e comunque restiamo piccoli granelli di sabbia in un mondo infinito dove ci viene data la possibilità ogni giorno di osservare e tutelare la Terra che fa muovere i nostri passi.

Le Maldive un giorno saranno sommerse nella loro interezza … Saranno la vera Atlantide perché verso questo condurranno i cambiamenti climatici ma per adesso sono lì pronte ad essere scoperte e vissute nel rispetto della loro essenza…




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