venerdì 13 novembre 2015

SCOPRIRE TENERIFE


ISOLA DI TENERIFE


Pochi giorni per scoprire una delle Isole dell’arcipelago delle Canarie e precisamente l’Isola di Tenerife. Tenerife denominata, l'isola dell'eterna primavera! Il modo migliore per visitarla è farlo non da turista ma da persona che ama la natura. Con questo spirito bisogna visitare anche  il Parco Nazionale del Teide



Quest’isola si può difinire l’isola dai due volti. La costa nord e la costa sud, in mezzo il maestoso vulcano Teide che con i suoi 3780 m.c.ca è uno dei vulcani attivi più alti d’Europa. Secondo noi la parte più bella e forse più autentica è senza dubbio la costa nord.  La cittadina di puerto La Cruz è molta caratteristica. Il lungomare con la sua passeggiata pedonale in acciottolato è splendida, cosi le piscine di Martianez di acque di mare, curatissime e esteticamente molto belle che costeggiano tutto il lungo mare. La parte sud con la Costa Adeje, che assieme a Los Cristianos e Playa de Las Americas forma uno dei resort estivi a più alta densità turistico-abitativa di tutta la Spagna. 

Qui cambia tutto, sembra di essere in un’altra isola. E’ tutta un’altra atmosfera, certamente più vacanziera ma anche meno autentica non più vegetazione tropicale ma deserti, non più aperitivi chic ma pub con l’happy hour, non più ristorantini tipici ma cucina internazionale, hamburger e menu in inglese, e soprattutto non si parla più spagnolo ma inglese.


La cosa che più ci ha colpito è stato senza dubbio il Parco del Teide Patrimonio Unesco. L’abbiamo Attraversato lungo tutto il suo dorsale, dalla cittadina de La Esperanza  fino a Adaje, attraversando  paesaggi verdissimi con altissime pinete, poi deserti e crateri che sembravano paesaggi lunari. Poi penso che sicuramente una delle spiagge che più abbiamo apprezzato è stata quella del Médano che prende il nome di questa  graziosa cittadina situata nella parte meridionale di Tenerife. Nonostante sia stata relativamente risparmiata dalla cementificazione degli anni Sessanta, i centri turistici Playa de las Americas e Los Christianos hanno superato El Médano per numero di turisti. Un fatto, questo, incomprensibile perché El Médano si trova direttamente sulla spiaggia di sabbia naturale più lunga dell'isola, che misura oltre 3 chilometri. A El Médano, inoltre, il sole è una certezza come in nessun'altra località dell'isola: qui il sole splende ancora più spesso che a

 

Los Americas o Los cristianos  Moltissimi "tinerfeños" trascorrono le vacanze estive a El Médano, trovando questa località (anche noi) notevolmente più bella delle "roccaforti" turistiche di cui si parlava poc'anzi; ecco perché numerosi abitanti benestanti del luogo possiedono anche un appartamento. El Médano è nota in tutto il mondo come paradiso dei surfisti.


Anche oggi, come in passato, qui vengono addirittura disputate competizioni per la coppa del mondo. Il motivo è semplice: a El Médano spira quasi sempre un vento costante e gradevole, che



rende sopportabili anche le giornate più calde. Il nostro soggiorno si è concluso proprio qui a El Medano e sicuramente la prossima sarà la nostra base per scoprire altri angoli nascosti di questa magnifica Isola dell’eterna primavera.





lunedì 2 novembre 2015

CAMBOGIA

LA NASCITA DEL PROSSIMO VIAGGIO
PER LE STRADE DELLA CAMBOGIA
ATTRAVERSO I LUOGHI SACRI DEI KHMER,
MERAVIGLIE DI PIETRA E FANTASIA
 

martedì 8 settembre 2015

VALLE INTELVI (Como)

SENZA ANDARE LONTANO PER TROVARE 
UN'ANGOLO DI PARADISO


Viviamo in uno dei più bei paesi al mondo e spesso non ce ne accorgiamo, oppure lo sottovalutiamo. Abbiamo tutto, città bellissime, borghi antichi, paesini, monumenti, piazze storiche, montagne grandiose, laghi, fiumi, spiagge stupende con  meravigliosi tramonti sul mare e tantissimi posti ancora tutto da scoprire, magari si trovano dietro l’angolo, vicino casa, solo che non siamo riusciti a scoprirlo ancora  oppure non lo cerchiamo pensando di conoscere e aver visto gia tutto . Questo è successo a me, scoprire a soli trenta km da dove vivo (Como) un piccolo angolo di paradiso situato nella valle d’Intelvi. Due giorni vissuti a contatto con la natura ospiti di un Bellissimo casolare tra il verde e tantissimi  animali: 

stupende capre nere (razza ormai in estinzione) bellissimi lama, mucche, tanti asinelli e maiali, tutti  che girano in libertà.

Posto da mozzare il fiato..Il tutto contornato da un paesaggio  che sembra riportarti fuori dal mondo. In posizione geografica unica, incastonata tra i territori Italiano e Svizzero, la piccola Valle d’ Intelvi offre panorami e vedute che non si possono descrivere. 

Con i rinomatissimi laghi di Como e di Lugano a farle da cornice, la Valle degli artisti e dei pittori così come viene chiamata offre non solo bellezze ma anche un percorso storico e culturale di grande interesse. La quiete della montagna e la poesia del lago si fondono, in questi luoghi, per dare vita ad un paesaggio davvero incantevole. E’ proprio vero non bisogna andare chi sà dove per incontrare il paradiso.



mercoledì 1 aprile 2015

AUSTRALIA - Il Queensland



- BRISBANE -




Il nostro viaggio itinerante alla scoperta della costa del Queensland ha inizio a Brisbane, (definita Londra d’Australia)  con il ritiro  della nostra casa ambulante o  furgone materassato,  un campervan Mitsubisc che per 11 giorni è stata la nostra casa, il nostro rifugio e la nostra  compagno di avventure che ci ha trasportato e ospitato fino a Cape Tribulation. 

Con oltre 1.730.000 chilometri quadrati di territorio (quasi 6 volte l’italia) il Queensland si può permettere un campionario di natura più vario di quello presente su un’enciclopedia per ragazzi. Partiamo da Brisbane passando per la Gold Cost il tempio del surf e della movida. Fraser Island, l’isola di sabbia più grande del mondo, le whitsundays74 isole che galleggiano come gioielli nelle calde acque tropicali del mar dei coralli con la sabbia che sembra borotalco.

- whitsundays -


Per arrivare Townsville e Cairns le porte d’accesso sia per la barriera Corallina che per visitare  l’outback, l’interno sterminato e selvaggio con le sue colline rosse, le pianure che si estendono all’infinito, con spettacolari tramonti. 

Cairns è anche l’ultima grande città prima delle lussureggianti foreste pluviale tra le più antiche del pianeta, dove gran parte di essa non è stata ancora esplorata. 

- whitsundays -

Una cosa che subito ho notato e che gli Australiani hanno una passione smisurata per gli avvertimenti e per i divieti e grazie a mia moglie Mary che mi traduceva tutto, posso adesso riportare quello che cera scritto sui vari cartelli sia stradali che  non. Fai questo, non fare quello,  puoi fare questo, forse!. 




Divieti ovunque, le  spiaggia a leggere i cartelli sembravano invase da coccodrilli squali e  velenosissimi meduse, cartelli in bagno, sull'autostrada insomma veramente ovunque, comunque per fortuna altrimenti forse non saremmo qui a raccontare ma  in pancia di qualche coccodrillo..

 Ma a noi che siamo italiani non suonano come divieti normali. A volte sembrano minacce o intimidazioni sadiche. Ad esempio, sull'autostrada: "Bevi mentre guidi? Prima o poi sarai CATTURATO" e che cavolo! Oppure il piu' spaventoso l'ho visto in un parcheggio vicino ad una scuola a Gladstone "ATTENZIONE: Se parcheggi in questo posteggio metti in serio pericolo la vita dei bambini. Insomma ! ci sono talmente tante indicazioni e avvertimenti che se per un momento non le trovi ti senti spaesato "E mo' che faccio?" potro' passare con il verde? visto che non c'e' scritto? Ah si, posso girare a sinistra ma con molta attenzione "CAN TURN LEFT WITH CARE"


Le autostrade australiane non sono proprio delle autostrade anche se le chiamano higway o motorway. Somigliano più alle nostre statali italiane nella migliore delle ipotesi, a delle mulattiere nella peggiore. Del resto sono gratuite e bisogna anche considerare che la rete autostradale di tutta l'Australia è immensa, lunga migliaia e migliaia di chilometri.


La cosa più scocciante è che la highway taglia in due paesi e città e se sei in viaggio si è costretti a continui rallentamenti. Così da 100 Km/h ti trovi a rallentare a 60 e poi a 40 in pochi secondi, e poi di nuovo 40, 60, 100. Rare volte a 110 Questi cartelli regolano il tuo viaggio ed è un continuo accelerare e decelerare, anche perchè dietro la curva c'e' quasi sempre la polizia in agguato con il suo radar che ti prende la velocità, per cui conviene veramente rispettare i cartelli come ci ha consigliato il ragazzo Italiano che ci ha consegnato il nostro furgoncino.

La nostra prima tappa è Hervey Bay,  Troviamo un bellissimo campeggio ( in Australia i campeggi sono davvero bellissimi puliti e attrezzatissimi) ci sistemiamo davanti alla spiaggia. Hervey Bay è il luogo migliore per raggiungere Frasere Island, la più grande isola al mondo formata soltanto di sabbia. Infatti per visitarla è necessario un 4x4



Tra le principali attrazioni dell’isola, bellissima la “75 miles beach”, una spiaggia di circa 100 km utilizzata come autostrada dell’isola e su cui si è arenata una nave che ora costituisce un’attrazione turistica.  


Hervey Bay ci fermiamo 2 giorni perché la strada è lunga e le cose sono molte da vedere. Il nostro itinerario continua verso Yeppoon poi Mackay e preseguire verso Harlie Beach per esplorare quel paradiso terrestre di nome  Whitsunday Island, poi Boven, Townsville per arrivare a Cairns e proseguire  verso Port Duglas  per scoprire la grande Barriera Corallina e esplorare il parco Nazionale Daitree Forest   “Cape Tribulation nome dato dal capitano James Cook” e la foresta pluviale. Quando si arriva qui si capisce subito che siamo in un luogo fuori dal turismo globale. Approdare a Cape Tribulation è come viaggiare nel tempo, 

ritrovarsi in una natura incontaminata, con spiagge bianche , acque turchese trapuntate di coralli con alle spalle una foresta pliviale eccezionale, la più antica della terra.La Daientree Forest è antichissima e magnifica a parole è quasi impossibile spiegare che cosa si prova a camminare all’interno di un ecosistema vecchio di oltre 160 milioni di anni con all’interno una varietà impressionante di alberi e piente, tanto che ci sono ancora piante da classificare. La foresta risuona dei  canti delle numerose specie di uccelli e nella penonobra del sottobosco vive il volatile più grande del mondo il misterioso Casuorio Australiano. Una specie di Emu gigantesco, che può raggiungere i 2 metri di altezza con colori rosso verde e blu e se molestato può diventare un vero Killer. 
Il Casuario non è l’unico pericolo della foresta ci sono serpenti velenossissimi, ragni  e zecche micidiali e lunghi i corsi d’acqua e spiagge i famosi “ Salty” i coccodrilli marini. Quindi per esplorare è meglio essere prudenti senza strafare o avventurarsi in posti che potrebbere rivelarsi mortali.

- VIDEO -

venerdì 6 marzo 2015

AUSTRALIA - Alice Springs

ALICE SPRINGS




           Alice Springs: un nome di forte suggestione, forse perché custodisce luoghi circondati da un alone di mistero, o dovuta alla presenza di una numerosa comunità aborigena. Senza dubbio, sono anche influenzato e sensibilmente affascinato dalla lettura del libro di Bruce Chatwin “Le vie dei canti”: leggere trovandosi negli stessi luoghi descritti dallo scrittore costituisce una esperienza assolutamente unica. Le “vie dei canti” sono, nella mitologia aborigena, un labirinto di sentieri invisibili che corre lungo tutto il territorio australiano. I miti della creazione  raccontano di antenati totemici che, nel “tempo del sogno”, crearono se stessi e poi partirono per un viaggio attraverso il continente, cantando il nome di tutto ciò che vedevano e dando così origine al mondo per mezzo del canto.


Fa  fa molto caldo qui ad Alice Spring il termometro di giorno non scende mai sotto i 34 gradi. Attraverso Todd Street abbiamo  l’opportunità di incontrare, per la prima volta da quando siamo in Australia, alcuni aborigeni del luogo. La loro attuale condizione di emarginazione  ci fa pensare a quanto sia oggi distante, per loro, lo spirito del “tempo dei sogni.
Lasciamo Alice Springs in direzione Tennant Creek, DARVIN  per poi spostarci sulla Costa a Brisbane dove riterremo questa volta un furgone camperato.  Percorreremo la costa lunga  la barriera corallina per  raggiungere Cairns.  Comunque lasciamo Alice Springs con  malinconia, con la visione mentale del popolo Aborigeno, maltrattato violentato, sterminato, ridotto a una comunità. Un Popolo, ricco di tradizioni e messaggi che viveva nella sua terra in armonia con tutto l'esistente. Quella stessa terra colonizzata alla fine del diciottesimo secolo con conseguenze disastrose. Il principio giuridico che regolava la questione indigena nella legislazione inglese e, pertanto, anche in quella australiana, era quello della "terra nullius": un principio che definiva la terra australiana prima dell’arrivo dei Britannici come una terra vuota, una terra di nessuno che, pertanto, poteva essere legittimamente occupata dai coloni. Il principio è rimasto legalmente in vigore fino al 1992 e, oggi, gli Aborigeni stanno ancora aspettando la restituzione della maggior parte delle loro terre. Oltre al furto delle terre nei secoli si è' assistito ad un notevole depauperamento della popolazione sterminata in parte da devastanti epidemie ed in parte per mano dei coloni. Addirittura Nel corso del ventesimo secolo, allo sterminio diretto si è sostituita una politica brutale, volta a togliere i bambini aborigeni ai loro genitori, per affidarli alle famiglie dei bianchi o ai collegi dei missionari, con l’obiettivo di sradicare ogni traccia della loro cultura e della loro lingua.




La "generazione rubata", così come gli Aborigeni stessi la definiscono, rimane una ferita aperta nel cuore di tutto il popolo aborigeno. Ecco Alice Springs ci ha fatto conoscere toccare e vedere una realtà a molti sconosciuti. Nessuno ne parla Perche l'Australia deve rimanere un sogno dove tutto è perfetto, tutto da conquistare ma solo se hai la pelle bianca altrimenti se sei aborigeno  non puoi  bere neanche una birra perché rischi la galera.

giovedì 5 marzo 2015

AUSTRALIA - La Misteriosa e Affascinante Cultura Aborigena


GLI ABORIGENI - L'ALTRA AUSTRALIA


Un appassionato di viaggi come me non può non essere attratto dalla cultura Aborigena. Una cultura millenaria, la più antica vivente al mondo, che per lungo tempo e' stata esempio di antichissimi gruppi nomadi cacciatori-raccoglitori, come potevano esserci alleta della pietra. La conformazione del territorio e lisolamento dellAustralia da altre civilta mantennero in uno stato pressoché perfetto una cultura del nomadismo e della sobrietà che si era integrata perfettamente con lasprezza del territorio. Si formò presso le varie tribu, una ricchezza complessa di riti e miti che unisce come in una grande rete 200 gruppi tribali diversi. I due capisaldi di questa comune cultura sono il rispetto per la Terra e la fede nel sogno. Non si sa molto delle origini di questo popolo. Si pensa che siano arrivati in Australia dallIndocina piu di 50.000 anni fa. Diversi siti testati col radiocarbonio danno questi tempi. Anzi le date trovate con la turbo luminescenza darebbero addirittura 120.000 anni fa ma questo sembra troppo a molti studiosi. Gli utensili degli aborigeni erano di pietra e riguardavano piccoli oggetti,raschiatoi, punteruoli.  Non costruivano case, non avevano scrittura, pero sapevano disegnare. Lo facevano sulla sabbia, sulla roccia, sulla corteccia degli alberi.

Secondo gli Aborigeni,  tutto avrebbe origine dal Dreamtime, ovvero dal Tempo del Sogno, quellera mitica della creazione da cui tutto si sarebbe creato, il principio fondamentale di tutto, in cui gli Antenati Totemici uscirono dal terreno e percorsero tutto il

 

territorio plasmandolo e nominando le cose affinché fosse il paese dei loro successori. Diversi paesi, infatti, sono uniti lungo lo stesso percorso formato da un Progenitore Ancestrale. Bruce Chatwin  nel suo libro Le vie dei canti paragona il Tempo del Sogno ai primi due capitoli della Genesi, ma con una fondamentale differenza: nella Genesi, Dio prima creò le cose viventi e poi creò Adamo dallargilla; nel Tempo del Sogno, invece, gli Antenati Totemici, ovvero coloro che in quellera mitica hanno dato vita a tutte le cose, si sono creati loro stessi dallargilla, creando a loro volta tutte le cose. Gli Aborigeni credono che ogni Progenitore Ancestrale abbia sparso lungo il suo cammino delle scie di parole e di note musicali durante il suo viaggio originale per tutto il continente e che queste Piste del Sogno o Vie dei Canti (songlines) siano diventate le strade  di comunicazione tra le  più lontane tribù australiane. Il viaggio che i Progenitori Ancestrali fecero per creare e per cantare lintero paese prende il nome di Walkabout. Gli Aborigeni ripetono questo viaggio almeno una volta nella vita, prendendo le sembianze di un viaggio sacro e rituale perché si calcano e si ripercorrono le orme dei loro antenati. Per questo nella complessa cultura aborigena per ogni individuo integralista e  che osservi il rigido codice tribale arriva prima o poi il momento di partire, di abbandonare la tribù e la famiglia per iniziare un lungo viaggio attraverso gli immensi spazi australiani. Che lo faccia a piedi, in treno o in automobile, non ha importanza, l'importante è partire. Nessuno farà domande e tantomeno saprà se e quando egli farà ritorno.



Questo è  un viaggio rituale, che ricalca le peregrinazioni degli antenati totemici, gli esseri soprannaturali affiorati dalla terra o dal mare sotto spoglie umane o animali, che hanno creato ogni forma di vita con il canto, la danza, attraverso le gesta, la parola, il cammino. Ecco allora che il viaggio rituale svolge limportante funzione di assicurare la continuità della tribù, di ristabilire il vecchio ordine naturale, come era in origine quando è stato affidato agli uomini, quindi di comunicare con il Tempo del Sogno. Nellintraprendere e ripercorrere le piste del sogno o le vie dei canti che non è altro che un labirinto di sentieri immaginari visibili soltanto agli aborigeni , avviene la ritualizzazione di antichi eventi mitologici e la rivelazione della segreta armonia della Creazione. Il principio generatore viene celebrato attraverso formule iniziatiche e rappresentazioni totemiche visibili: rocce, stagni, sorgenti, ecc che simboleggiano la comunione con gli esseri primordiali. Per questo molti laghi, fiumi, alberi, sassi o montagne per gli aborigeni sono sacri come Ayers Rock questo gigantesco monolitico simbolo dellAustralia aborigena è un luogo sacro.



Per questo ricalcando le tjurna djugurba (le orme degli esseri mitici) cioè le antiche Vie dei Canti, viene compiuto uno degli atti più belli e simbolici della spiritualità degli aborigeni australiani, un rito che rappresenta la chiave di volta della loro complessa struttura sociale e religiosa, la celebrazione dellintimo e imprescindibile legame che li unisce alla natura.
In una raccolta di miti australiani «Il Tempo del Sogno -miti australiani-» si trova scritto che una terra non cantata è una terra morta, perché il sogno e il canto sono la base dellessere e questo canto deve essere tramandato sempre. Quindi la tradizione orale, come ha scritto una famosa antropologa australiana, è  il mezzo che in un certo senso tiene insieme il popolo aborigeno: Essa è lespressione della loro eticità ed uno strumento per conservare e trasmettere quelle che secondo loro sono le grandi verità, che influiscono in modo diretto sulla loro vita sociale.


I bianchi arrivarono alla fine del 1700, quando gli inglesi sbarcarono qui i loro galeotti e iniziò così la loro decimazione.  Arrivarono malattie nuove, lievi per i bianchi ma letali per gli indigeni: varicella, morbillo, influenza, arrivò lalcool che gli aborigeni non riuscivano a metabolizzare, arrivarono le carneficine. Londa dei massacri distrusse il 90% degli  
aborigeni. Molte uccisioni avvennero con lavvelenamento dei pozzi. Lultimo massacro fu nel 1928. Si salvarono gli aborigeni del deserto, dove i bianchi non riuscivano a sopravvivere. I nuovi dominatori introdussero specie animali nuove, come i conigli che si
propagarono in modo letale, o i grandi allevamenti di pecore e mucche che allontanavano gli aborigeni dai loro territori, spingendoli in zone sempre piu aride dove trovavano sempre meno sostentamento.
La tribù dei  Pintupi  sono stati lultima tribu selvaggia a essere sloggiata dal deserto occidentale e inserita nella civiltà dei bianchi.
Fino alla fine degli anni 50 avevano continuato a cacciare e a cercare cibo, nudi sulle dune, come facevano da almeno diecimila anni. Erano uomini sereni e di larghe vedute, che non praticavano i cruenti riti iniziatici delle tribu piu sedentarie. Gli uomini andavano a caccia di canguri e di emu. Le donne raccoglievano semi, radici e larve. Dinverno si riparavano dietro frangivento di spinifex e restavano raramente senzacqua, persino quando il caldo era cocente i pochi bianchi che viaggiavano nei loro territori si meravigliavano sempre di trovari i loro bambini grassi e sani.


Inizialmente lAustralia venne considerata una colonia del Regno Unito, nel 1901 divenne indipendente. Gli aborigeni furono trattati come schiavi anche se avevano forti difficoltà ad abituarsi alle richieste dei bianchi, difficile per loro dormire al chiuso, vestirsi, adeguarsi ai lavori richiesti. Tuttavia la popolazione fu sfiancata senza pieta. Violentati, schiavizzati, malnutriti, privati di ogni diritto, essi continuarono a decadere.

Fu lestinzione lenta di un popolo, di una identità, di una cultura e tutto questo fu  fatta ancora una volta  nel nome della croce. Il governo fu del parere che gli Uomini dellEta della Pietra (come venivano definiti ) dovevano essere salvati, in nome di Cristo, se era necessario. Inoltre il deserto occidentale serviva per le loro  attività minerarie e per fare esperimenti nucleari.

Fu dato ordine di caricarli su camion dellesercito e sistemarli in terre governative. Molti morirono di epidemie, litigarono con altre tribu, si attaccarono alla bottiglie, si accoltellarono a vicenda. Dapprima furono schiavizzati, poi ebbero paghe da fame; nel 1965 fu fatta una legge che parificava il salario di un aborigeno a quello di un bianco, ma le cose continuarono a peggiorare.

Loperazione che mirava a distruggerli anche come razza cominciò dalla prima meta del 1900: si separavano i bambini dalle loro famiglie, scegliendo quelli con la pelle piu chiara, che derivavano da accoppiamenti di bianchi con le donne aborigene; i disgraziati genitori


arrivavano addirittura a  scurire la pelle dei loro bambini nel tentativo di evitarne la deportazione. Questa fu chiamata  la generazione rubata.

Il regista Philip Noyce narra di come, allinizio del 1900, ci fossero due enormi problemi in Australia: labnorme proliferare dei conigli e i bambini meticci. Per il primo problema si costruì una recinzione di migliaia di km che attraversava tutta lAustralia da Nord a Sud per impedire ai conigli di espandersi nelle terre coltivate. Per il problema dei bambini nati da accoppiamenti tra bianchi e aborigeni, si decise di deportare i piccoli mezzosangue in colonie, campi di rieducazione dove venivano cristianamente preparati alla loro nuova vita nella Società dei bianchi, cosi che le bambine, diventate donne si accoppiassero solo con bianchi e a poco a poco si depurasse il sangue dei nuovi nati dalle tracce aborigene. Cosi gli aborigeni si sarebbero estinti come razza e sarebbero stati cancellati dalla faccia della Terra. Solo pensare che degli uomini di governo e di chiesa abbiano perseguito un fine cosi aberrante mette il potere cristiano bianco dellAustralia alla pari di quello ariano nazista che in Germania decise di cancellare gli Ebrei.

La generazione rubata di Phillip Noyce tratta della storia vera di tre bambine, che, allontanate dalle loro famiglie e deportate nel campo di Moore River, riescono a fuggire e a tornare dalle proprie famiglie in un viaggio spaventoso di 1500 km attraverso il bush, le zone aride dellinterno, seguendo la sterminata recinzione dei conigli.
Un film di denuncia ed un grave atto di accusa nei confronti della presunta civilta dei bianchi.


Dal films "Australia"
Nicole Kidman e Hugh Jackman in un film 
“oltre l’arcobaleno



Molly Craig e la bambina piu grande che salva con la sua tenacia le altre due, la sorte ha voluto che anche a lei venissero sottratte le due figlie. La pratica continuò fino al 1970.

Molly e vissuta fino a tarda eta e, intervistata, ha detto queste semplici, lapidarie parole, Conoscevo mia madre  volevo tornare a casa da lei.

Fino al 1967 gli aborigeni, a cui i bianchi avevano strappato la loro terra senza dare in cambio niente, non hanno avuto diritto di 
voto. Attualmente il governo ha avviato un programma detto Reconciliation che per 


ora ha dato scarsi frutti. Solo nel 1994 lAlta Corte australiana ha riconosciuto che allarrivo dei bianchi il paese non era terra di nessuno ma cerano dei nativi che loccupavano da prima.

Nel 1999 un referendum per cambiare la Costituzione e riconoscere una precedente occupazione da parte dei nativi e fallito.

Nel tempo e con grandi difficoltà molti studiosi hanno cercato di conoscere qualcosa di piu della cultura di questo antico popolo. Purtroppo lo sradicamento e lestraneazione sono stati cosi violenti che attualmente molti di loro non sanno piu nulla dei loro miti, dei loro riti, delle antiche tradizioni. Il crimine maggiore, che invasori cristiani hanno commesso sui popoli da essi assoggettati, non sta comunque nei massacri ma nel tentativo perverso di estirpare totalmente le civilta che essi violentavano.

I massacri riguardano i corpi ma lannientamento di antiche civiltà è un crimine contro l'umanità'. Se non conosci le tue origini non sai più chi sei. 

MALDIVE

UN PARADISO IN TERRA DI NOME MALDIVE FORSE MEGLIO DIRE TRA PARADISO E INFERNO Video