martedì 25 giugno 2013

TE QUIERO AMERICA LATINA -1° Parte Il popolo che parla con le stelle



TE QUIERO AMERICA LATINA



IL MIO PRIMO VIAGGIO IN AMERICA LATINA
1° Parte Il popolo che parla con le stelle


Come dimenticarsi del vero primo viaggio fatto nel cuore dell’America Latina! Impossibile!!!. Ricordo, sento come se fosse ieri, l’emozioni l’adrenalina la paura, i pensieri, le notti insonne  a pensare programmare a capire. Non cera ancora internet. Ma solo una guida (che ancora penso di avere nella mia biblioteca di viaggi) e con questa che programmavamo l’itinerario disegnando la cartina annotando luoghi date indirizzi e tante altre cose utile al nostro viaggio di 60° giorni nel cuore dell’America Latina e cioè In Perù Bolivia Ecuador per finire poi  in Argentina.  Un itinerario che ci avrebbe portato nel cuore dell’Amazzonia, un viaggio faticoso, forse anche molto pericoloso per le guerre civili che ancora  imperversavano in questi paesi specialmente in Perù dove i guerriglieri di Sendero Luminoso cercavano di portare avanti la rivoluzione che anni prima aveva cercato di fare Cheguevara in Bolivia. Già questo accendeva in noi (coppia 27 / 24enni)  emozioni forti. Ma il gene dell’avventura, del viaggio, dello scoprire era in noi e cresceva sempre di più fino a deciderci di andare alla scoperta di questo mondo. Il volo  Milano – Toronto – Lima era stato già  acquistato mesi prima assieme ad altri due voli interni: Lima – Arequipa e Lima- Equitos altrimenti due mesi non erano sufficienti per portare a termine il nostro programma. Finalmente la fatidica data 19 Novembre arrivò
Mi  limiterò a raccontare l’essenziale cioè le sensazioni e i ricordi che mi sono rimasti vivi  perché gli anni trascorsi sono tanti e anche se alcuni sono  indelebili, molti particolari risultano sbiaditi dal tempo e forse oggi sicuramente è tutta un’altra realtà.
Lima: 


Atterrati all’aeroporto di Lima, situato nella zona del porto, veniamo subito sorpresi da un forte odore di pesce! In seguito ci  viene spiegato che è dovuto alla produzione della “farina di pesce”, prodotto tipico di essiccazione peruviano. Le condizioni meteorologiche a Lima sono molto particolari. La guida che avevamo consultato  diceva che a Lima  non esiste il cielo azzurro! e che il colore del cielo è simile a quello della “pancia di asino”, cioè grigio infatti è definita  “la città grigia”, vi sono quasi sempre le nuvole, ma non piove mai! e quando si dice mai è proprio mai! L’ultima pioggia abbondante risaliva  a circa15 anni prima. Queste condizioni climatiche sono dovute all’umidità proveniente dall’Oceano Pacifico su cui si affaccia Lima. 

Le cose che mi sono rimaste vive nella memoria è il palazzo Presidenziale “La Casa del Oidor” la più antica costruzione di Lima, il Palazzo dell’Arcivescovado, il Palazzo Municipale. La Cattedrale, unica tra le costruzioni della Plaza visitabile, accoglie la tomba di Pizarro ed è costruita con colonne ed architravi in legno. Ciò ha reso possibile la conservazione nei secoli, resistendo ai numerosi terremoti che si verificano in Perù.

Binario n. 2 questo era da dove partiva l’allora treno delle Ande chiamato anche “il treno che vola” da ultime notizie so che questo treno non c’è più ma non sono sicuro se fosse vero è un gran peccato perché in Perù la linea Lima-Huancayo era considerata una delle meraviglie dell’ingegno umano e rappresentava un’esperienza unica. Comunque di buon mattino  iniziammo  la lunga salita verso il cielo. Attraversando paesaggi maestosi e indimenticabili, attraversammo  villaggi fantastici, laghi e cime innevate fino a Ticlio a 4829 metri slm; il più alto passo ferroviario del mondo. Si racconta che Enrique Meiggs- il progettista americano- pare abbia affermato: "io poserò le rotaie fin dove possono trottare i lama".

 La ferrovia fu costruita tra il 1870 e il 1908 da oltre 10.000 operai. Tra di loro, cinquemila immigrati cinesi, conosciuti come coolíes, furono trasportati da Macao, mentre l’altra metà era composta da peruviani e cileni. Il lavoro in questa zona fu epico, tutti i ponti, i macchinari e gli impianti furono importati da Inghilterra, Francia e Stati Uniti, e assemblati in officine peruviane. Tuttavia, man mano che le rotaie della ferrovia risalivano la sierra centrale nascevano i primi problemi: il soroche (o male d’altitudine), la carenza di alimenti e le malattie -come la temibile "verruga"- decimarono gli operai. Per superare tutta questa serie di inconvenienti, Enrique Meiggs assunse operai nativi, che si adattavano meglio all’altitudine. Comunque il 22 settembre 1908 diventò una data solenne: quel giorno venne inaugurato il servizio passeggeri tra Lima-La Oroya-Huancayo. Fu la storica locomotiva "Roggerse" che, dalla stazione di Desamparados, rimorchiò tutto il convoglio con a bordo 150 emozionati abitanti di Huancayo diretti alla loro terra. 

Quando giunsero in paese due giorni dopo furono accolti da festeggiamenti in grande stile: il sogno diventava imponente e mobile realtà. Era il mezzo di trasporto desiderato, il tanto atteso contatto con la costa. Se davvero non esiste più è davvero un peccato. Continuiamo il nostro viaggio con l’intenzione di raggiungere Cuzco passando da , Ayacucho ma ci viene caldamente sconsigliato perché alcuni villaggi erano in mano alla guerriglia di “Sendero Luminoso gruppo guerriglieri d’ispirazione Maoista”, ogni giorno cerano combattimento con l’esercito. Decidiamo cosi di ritornare a Lima e da li proseguire in direzione nord a  Truijllo per  conoscere i segreti e i tesori delle civiltà Mochica


e Chimù Non ricordo la data di partenza, come ripeto molti anni sono passati, comunque era di buon mattino che ci infilammo su un torpedone in direzione Truijllo sicuramente è stato uno dei miei più interminabili viaggi in bus, 16 ore. Ricordo di aver ammirato a Sinistra il Pacifico e a destra un grigio deserto pre-Andino e villaggi interrotti da una infinità di allevamento di polli ( ma quando ne mangiano in questo paese). Finalmente a Trujillo definità città storica infatti è più antica di Lima. Interessante il museo Cassinelli (fu importante l’emigrazione italiana nel Perù e nella nuova patria si distinsero in tanti, noto financo un monumento dedicato all’eroe Francisco Bolognesi, certo è che gli Italiani all’estero sono tutti eroi J Interessante era ( è) ammirare a Huanchaco; sulla spiaggia, i Caballitos de Totòra (trimillenarie canoe, che in seguito ritroveremo anche sul lago  Titicaca, allestite intrecciando la canna. Il motivo della visita a truijllo è essenzialmente per la sua storia Precolumbiana 

        

                   CHAN CHAN

Una storia ben più interessante perché non ha per protagonisti i ‘soliti’ Inca bensì racconta le culture di ancor più antiche civiltà (dal 200 a.C. al XV secolo) a quelle dei  Mochica e Chimù nelle vicinanze di Truijllo si possono ammirare le Huacas (centri cerimoniali o amministrativi) del Sole e della Luna e l’incredibile Chan Chan (Sole Sole), 


la città di ‘adobe’ (fango con paglia, solitamente a forma di mattone) più grande dell’America preispanica. Di  queste straordinarie civiltà ne parlerò in seguito con un post esclusivamente dedicata a questo argomento.
Ritorniamo a Lima solo per prendere  un bus in direzione sud e raggiungere Arequipa non prima di cercare di sorvolare  e ammirare le misteriose linee di Nazca. La dimensione di queste immagini è tale che l’unico modo per apprezzarle è di osservarle dal cielo. Le Linee di Nazca si sono trasformate in un vero e proprio enigma nel momento stesso in cui furono scoperte. Per fare questo prendiamo un piccolo aereo anzi un trabiccolo, che ci permette di osservare questi fantastici disegni dal significato ancora incerto. Riprendiamo il bus la sera e dopo 14 ore  raggiungiamo Arequipa.

Situata a 2350 m di altitudine e chiamata anche “La città Bianca” perché la maggior parte degli edifici è costruita con pietra vulcanica chiara. Il vulcano “Misti” che fa da sfondo a questa bellissima città. Altra cosa che più ricordo è la vitalità delle persone, ed è particolarmente giovane,  dovuto questo perché la  città è  sede di molte  facoltà universitarie. Poi una cosa davvero molto bella e interessante è il Convento di “Santa Catalina” una città dentro la città Fondata nel 1580 da Maria de Guzman, ospitò nel corso dei secoli centinaia di     suore di clausura.


 Allora era possibile visitare le celle dove abitavano le suore, percorrendo vere e proprie stradine, che portano il nome di località spagnole (Siviglia, Granada, Toledo), caratteristiche per le colorazioni accese (blu, arancio) delle mura. La sera  molti locali aprono e offrono altre a piatti veramente buoni anche bella  musica andina che accompagnata da qualche bicchiere di Pisco (è la bevanda nazionale. Questo liquore proviene dalla fermentazione e distillazione di uva di due varietà locali di vite: la uva quebranta e l'uva Italia.) rende tutto più magico.

La seconda parte ci trasferiamo  a Cusco ovvero “nell’ombelico del mondo”


1 commento:

MALDIVE

UN PARADISO IN TERRA DI NOME MALDIVE FORSE MEGLIO DIRE TRA PARADISO E INFERNO Video