mercoledì 26 giugno 2013

PERU' - Cuzco L'ombelico Del Mondo - 2° Parte




 Cusco ovvero “l’ombelico del mondo”

Da Arequipa raggiungiamo cuzco in Aereo questo è l’unico volo non programmato, ma dope ore ore di bus dei giorni precedenti, ci prendiamo questo piccolo lusso di raggiungere Cuzco in Aereo.
Per raggiunger questa città l’aereo prima di atterrare inizia la discesa volando con ai due 

lati, alte montagne praticamente queste  sono più alte della quota di volo dell’aereo. Si dice che per pilotare l’aereo che porta a cuzco i piloti sono selezionati.. Atterriamo in questa magnifica e misteriosa città considerata l’ombelico del mondo. 

- Cuzco -

Questo appellativo gli deriva dal nome originale della città era Qosqo o Qusqu in quechua.  Per la tradizione significa centro, ombelico, cintura. Questo perché secondo la mitologia Inca in esso confluiva il mondo degli inferi (Uku Pacha), con il mondo visibile (Kay Pacha) ed il mondo superiore (Hanan Pacha). Per questo motivo la città fu ed è chiamata l'ombelico del mondo (inteso come universo). Molte leggende parlano di questa misteriosa e affascinante città,, una di queste racconta  che :
 "Se gli Spagnoli, entrando a Cuzco, non avessero agito con tanta crudeltà, trucidando Atahualpa, chissà quante navi sarebbero state necessarie per trasportare in Spagna tutti quei tesori che ora giacciono nelle viscere della Terra e che forse vi rimarranno per sempre, poichè coloro che li nascosero sono morti senza rivelarne il segreto".

Così scrisse il sacerdote-soldato Cieza de Leon pochi anni dopo l'assassinio dell'ultimo imperatore inca ed i massacri compiuti da Pizarro e dalle sue orde.
E con piena ragione, poichè gli avventurieri iberici, accecati dalla loro brama di ricchezze, agirono proprio nel modo meno adatta a soddisfarla.
Pizarro fece prigioniero Atahualpa e dichiarò che gli avrebbe reso la libertà se solo gli fossero stati consegnati tutti i tesori inca.
Prima di prendere una decisione, la sposa del sovrano consultò l'oracolo solare e, saputo che il coniuge sarebbe comunque morto, si suicidò, dopo aver ordinato che le ricchezze fossero nascoste.
Dove?
"In gallerie più sicure che fortezze - ci dice l'archeologo Harold Wilkins - scavate nel cuore delle montagne e sigillate da misteriosi geroglifici che offrono l' "Apriti Sesamo!" e di cui solo un inca per ogni generazione conosce il significato; in sotterranei costruiti migliaia d'anni or sono da una civilissima razza scomparsa".
L'ipotesi è attendibile: sotterranei del genere sono numerosissimi, ma non solo nel territorio inca. Il più noto è tuttavia costituito da una rete di gallerie che congiungerebbero Lima a Cuzco, ( la distanza da lima a cuzco è di circa 1100km) l'antica capitale del Perù, per poi continuare, volgendo a sud-est, fino al confine boliviano.
Esistono realmente queste gallerie? Non si sa niente di preciso al riguardo. E' opinione diffusa che si tratti di una leggenda e nulla più.



Nelle vicinanze di cuzco si trova la fortezza  di Sacsayhuaman o Sacsaihuaman (in quechua:Saksaq Waman) è un sito archeologico inca nella regione di Cuzco. Il nome significa letteralmente "falco soddisfatto". Fu costruita dagli Inca tra il 1438 e il 1500 circa, 



Sacsayhuaman
sotto il dominio di Pachacutec e si erge in una posizione dominante della collina di Carmenca, che domina da nord la città di Cusco (antica capitale del Tahuantinsuyo, l'Impero incaico). Ad ogni solstizio d'estate vi si festeggia l'Inti Raimi, la festa di Inti, il dio del Sole. In tale circostanza vengono ancora effettuati rituali risalenti all'epoca incaica 



La costruzione di Sacsayhuaman, secondo le informazioni di cui disponiamo, iniziò durante il regno di Pachacutec, continuata successivamente da Tupac Yupanqui e conclusa con Huayna Capac.

Durante queste tre generazioni,secondo Garcilaso de La Vega, furono quattro gli architetti che diressero l'opera I lavori durarono circa 70 anni e furono utilizzati 20.000 lavoratori 
La costruzione è così peculiare per via della grandezza di alcune pietre. Le pietre furono incastrate con una precisione quasi inimmaginabile. Risulta quasi inesplicabile per noi capire come gli Incas poterono tagliare con tale maestria le pietre, per cui tra una e l'altra non passa la lamina di un coltello. Una tecnica che si è rivelata vincente anche contro i terremoti. Anche Sacsayhuaman dispone di un sistema di passaggi sotterranei noto come Chincanas che collegano la fortezza ad altre rovine inca in Cuzco.Diverse persone sono morte dopo essersi perdute cercando un presunto tesoro sepolto lungo i passaggi.Ciò ha portato la città di Cuzco a bloccare l'ingresso principale per le chicanas in Sacsayhuaman. Durante la mia visita questo passaggio era aperto ma naturalmente non si poteva entrare.

A Proposito di gallerie, Due turisti  raccontano che  a Machu Pichu entrarono in una galleria e si persero nessuno li ritrovò e li diedero per dispersi, ma dopo due giorni e mezzo uscirono in mezzo a una messa in una Chiesa di Cuzco, una chiesa costruita sopra un antico tempio inca.

Ho letto la cronaca di Akakor.  Akakor è un ipotetico  regno sotterraneo  descritto nel libro La cronaca di Akakor  del giornalista tedesco  Karl Brugger   dove si dice che il popolo dei viracochas (indiani europoidi bianchi) sopravvisse alla prima catastrofe che cambiò la faccia della terra, e poi a una seconda catastrofe 6000 anni dopo che inondò  d'acqua tutta la terra, sopravvissero dentro i tunnel sotterranei dove ancora usano città sotterrane per vivere e per non essere trovati, la città principale di tutte era Akakor, da dove derivano le altre civiltà 



 Tiahuanaco 
                                                 
sudamericane precolombine, in particolare Tiahuanaco che si dice su varie fonti e non ultima le ipotesi degli archeologi che avesse origine da una civiltà nell'amazzonia in quanto resti di una civiltà analoga a Tiahuanaco sono lungo un percorso che si addentra nell'amazzonia. (Tiahuanaco non è inca, ma è la città più antica conosciuta in sudamerica) si trova in Bolivia sulla riva del lago titicaca, e sono le rovine della civilizzazione degli uomini venuti dal pianeta blu. Di questo ne parlerò in un prossimo post.  Nel libro della cronaca si dice che viracocha fosse un akakoriano membro delle tribù alleate unite che fu espulso da akakor per aver commesso un crimine e non volersi pentire e si dice che poi fondò un altro impero alternativo al primo impero di akakor, nella città di Cuzco, cioè gli Inca. Viracocha si fece adorare come un dio e impose l'idolatria, mentre gli akakoriani non sono idolatri semplicemente venerano la memoria degli antenati che insegnarono loro a sopravvivere e i rudimenti della civiltà, inoltre si dice che possiedono la cronaca vera di Akakor scritta in quechua, una lingua usata tutt'oggi, ma della quale non si sapeva che avesse una scrittura, ma nel libro si spiega che solo quelli della città di Akakor potevano imparare la scrittura in quechua. Adesso proseguiamo a parlare di questa affascinante città. Il nostro obbiettivo è quello di visitare Machu Picchu la famosa città perdita degli Incas. Per 


                              Machu Picchu

andarci ci sono diverse alternative: la più affascinante e avventurosa è quella di noleggiare una tenda e  tutto ciò che occorre per campeggiare all’aperto e con un clima  che va dal caldo umido al freddo e piogge quando si sale di quota, seguendo i vari cammini tribali,  e si possono impiegare dai 3 ai 5 giorni. Noi optiamo di andarci con il  treno. So che oggi ci sono diverse classi di treno dalla più economica al più caro,  quando ci siamo stati noi cera solo ed esclusivamente un treno.
Si parte dalla stazione di Cuzco un po presto e cioè alle 6,00 della mattina  ma necessario se si vuole raggiungere Machu Picchu, visitarla e tornare a Cusco in una sola giornata. Infatti, anche se i chilometri da percorrere sono soltanto 94, il viaggio in treno dura quasi tre ore e mezzo. Questo accade per diversi motivi: in alcuni punti la strada, che percorre il Valle Sagrado costeggiando il Rio Urubamba, è parecchio accidentata (ci sono tratti in cui i binari distano pochi centimetri dall’argine del fiume), senza contare che la moderata velocità del treno permette di godersi il panorama dalle grandi finestre situata al lato dei sedili come anche sul soffitto del treno e scattare foto decenti, il che, visto il paesaggio, non è poco. Inoltre, c’ è da considerare il significativo dislivello tra le due città: mentre Poroy si trova a circa 3500 metri, la cittadina ai piedi della montagna, Aguascalientes, altrimenti conosciuta come Machu Picchu Pueblo, raggiunge “solo” i 2040. Ciò significa che nel limitato tratto di strada, il treno dovrà scendere di almeno 1000 metri, cosa non facilissima, ma risolta proprio grazie agli ingegnosi Inca.

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RODI

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