giovedì 27 giugno 2013

UOMINI SI NASCE BRIGANTI SI MUORE



UOMINI SI NASCE BRIGANTI SI MUORE

Lo Stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l'Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d'infamare col marchio di briganti. 
Antonio Gramsci, su L'Ordine Nuovo, 1920

I briganti difendevano, senza ragione e senza speranza, la libertà e la vita dei contadini, contro lo Stato, contro tutti gli Stati. Per loro sventura si trovarono ad essere inconsapevoli strumenti di quella Storia che si svolgeva fuori di loro, contro di loro; a difendere la causa cattiva, e furono sterminati.
Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, 1945


Oggi voglio parlare dei Briganti Calabresi, chi erano, cosa facevano, erano banditi o rivoluzionari? Erano ladri  e malfattori comuni, oppure dietro questo loro modo di fare c’era un motivo di ribellione ai tanti  soprusi che contadini, braccianti, servi subivano dai baronetti del tempo? Se si fa una ricerca su internet.  Si hanno diverse interpretazioni cosi come quando si parla di un movimento di un periodo storico, le motivazioni che si danno sono diverse da chi li racconta, questo dipende dalla provenienza politica, ceto sociale ecc, ma proviamo ad analizzare  questo fenomeno con più obbiettività spogliandoci per un attimo della nostra fede politica e del nostro status e analizziamolo in modo trasparente questo fenomeno storico che ha vissuto tutta l’Italia ma in particolar modo l sud e nello specifico la Calabria.
Facciamo una prova: (Io l’ho fatta questa mattina)  chiediamo alla prima persona che noi incontriamo e facciamo questa domanda : “ chi erano i Briganti?” Sicuramente al 99% la risposta sarà : erano dei delinquenti, altri erano dei ladri, dei malfattori, assassini. Bene  come dicevo io l’ho fatto in un primo momento su 5 persone ( un campione piccolo) tutte d’origine meridionale;  la risposta con grande sorpresa è stata questa 5 su 5 mi hanno risposto che : “erano persone che si ribellavano al potere “ a questo punto ho pensato cosa scrivo a fare adesso? non mi sono arreso, non che io cercassi a tutti i costi una risposta negativa ma volevo capire meglio. Mi sono rivolto a 5 colleghi d’origine settentrionale, bene!  3 persone mi hanno detto che erano ladri di bestiame e persone violente, una mi ha risposto che non aveva la minima idea, la quinta mi ha risposto che erano rivoluzionari. Sono contento, pensavo peggio J La mia curiosità mi porterebbe adesso di fare la stessa domanda a persone con differenti gradi di cultura e scuola, ma non mi è possibile adesso, ma forse lo farò. Quindi si può affermare che i Briganti  era gente comune, come operai, contadini, artigiani che si ribellavano alla prepotenza ed ai soprusi dello straniero, alle ingiustizie sociali, agli sfruttamenti degli onesti lavoratori, alle corruzioni  alle dure leggi e alla persecuzione degli innocenti. Tutte queste oppressioni portarono il popolo Calabrese (Non solo) alla fame. Le dure tasse da pagare e le leggi sempre più insopportabili, fecero così sorgere "i briganti".
Nello specifico i contadini Calabresi erano ridotti davvero alla fame, dure leggi contro di loro e campavano tra fatiche e debiti per pagare le tasse, quindi non c'e' da meravigliarsi, se alcuni di questi non negavano il loro aiuto ai cosiddetti briganti, che si erano sacrificati per farsi valere con il coraggio di ribellarsi contro i tiranni. Per questo motivo erano cosi' ospitale verso chi si dava alla macchia.
Il fenomeno del Brigantaggio nasce quasi subito dopo l’unità d’Italia (oggi si capiscono molte cose) e investì tutto il meridione d’Italia. Le cause erano antiche e profonde, ma la delusione creata con la liberazione e con l’accentramento amministrativo la situazione si aggravò. Questo ancora di più dopo la vendita all’asta dei beni demaniali ed ecclesiastici. I compratori appartenevano alla nuova borghesia rurale che si rivelava più tiranna, avara  e aggressiva   dei vecchi padroni. In Calabria si scoprì che un appezzamento demaniale era stato diviso fra 83 “Usurpatori” tra cui 2 fratelli del sindaco, 17 cugini del sindaco, 2 cognati del sindaco , due nipoti del sindaco, 1 fratello del consigliere comunale, 2 moglie dei consiglieri comunali ecc. Quindi ci fù un aggravarsi delle condizioni dei contadini e questo causò la ripresa dei disordini e in pochi mesi assunsero una vera e propria guerriglia. In Calabria Puglia, Basilicata, Campania, bande armate di briganti iniziarono nel 1861 a rapinare a uccidere, sequestrare e incendiare le proprietà dei nuovi ricchi. Si rifugiavano sulle montagne protetti aiutati e nascosti dai contadini poveri e anche dal clero e dai vecchi proprietari terrieri che speravano di far ritornare i Borboni. Quindi chi erano i Briganti? E per che cosa combattevano? Il grosso era costituito da braccianti contadini salariati esasperati dalla miseria, assieme a questi cerano anche ex garibaldini, sbandati, ex soldati borbonici e numerose donne, combattive e audaci come gli uomini. Cosa e per che cosa combattevano? Primo per la riforma Agraria che Garibaldi non aveva concesso, poi per impedire l’unità d’Italia e far ritornare i Borboni, propri quei re che li avevano trattati non proprio bene, e per tantissime altre ragioni come il pagamento delle tasse .Quindi i briganti non furono “criminali comuni” come pensò la maggior parte degli Italiani ma un esercito di ribelli che all’infuori della violenza privata, non conoscevano altra forma di lotta. Tenuti per secoli nell’ignoranza e nella miseria, i contadini meridionali non avevano ancora maturato  una coscienza politica dei loro diritti e non riuscivano a immaginare nessun cambiamento attraverso mezzi legali.
Lo stato Italiano rispose con una vera repressione a questa rivolta sociale o questo vero e proprio  “conflitto” che durò 5 anni e furono impegnati per combattere il brigantaggio ben 120.000 soldati. Questo sta a significare che non si trattava di combattere e d’eliminare quattro balordi ma un popolo. Il brigantaggio fu sconfitto ma non le cause che l’avevano creato, Dopo la legge marziale, il divario, la frattura tra il sud e il resto dell’Italia aumentò e oggi ancora ne paghiamo le conseguenze. Si può affermare che i briganti dopo essere stati massacrati si cercò anche  di liquidarne definitivamente la memoria storica .definendoli “Banditi da strada” Oggi finalmente la figura del brigante è stata riabilitata sia come persone che come movimento se tale si può definire.

 “I Ragazzi di San Lorenzo Bellizzi”, ripercorrendo i sentieri del Parco nazionale del Pollino,  percorsi dai briganti fra il 1860 e il 1865, non vuole mettere in discussione l’unità e l’esistenza dello Stato nazionale, ma piuttosto continuare una riflessione sul modo in cui quell’unità si è realizzata e sulle conseguenze che ne sono risultate e ne risultano per l’economia e la società del sud del nostro Paese. 

Per informazione a partecipare a questa iniziativa contattate questi n. cell. 3453429896 TIM, oppure 3936728827 VODAPHONE.   o andate  alla pagina  Facebook: https://www.facebook.com/#!/pages/Associazione-I-Ragazzi-Di-San-Lorenzo-Bellizzi-/107470462651560?fref=ts
http://www.iragazzidisanlorenzobellizzi.org





1 commento:

MALDIVE

UN PARADISO IN TERRA DI NOME MALDIVE FORSE MEGLIO DIRE TRA PARADISO E INFERNO Video