Alice Springs: un nome di forte suggestione, forse perché custodisce luoghi circondati da un alone di mistero, o dovuta alla presenza di una numerosa comunità aborigena. Senza dubbio, sono anche influenzato e sensibilmente affascinato dalla lettura del libro di Bruce Chatwin “Le vie dei canti”: leggere trovandosi negli stessi luoghi descritti dallo scrittore costituisce una esperienza assolutamente unica. Le “vie dei canti” sono, nella mitologia aborigena, un labirinto di sentieri invisibili che corre lungo tutto il territorio australiano. I miti della creazione raccontano di antenati totemici che, nel “tempo del sogno”, crearono se stessi e poi partirono per un viaggio attraverso il continente, cantando il nome di tutto ciò che vedevano e dando così origine al mondo per mezzo del canto.
Fa fa molto caldo qui ad Alice Spring il termometro di giorno non scende mai sotto i 34 gradi. Attraverso Todd Street abbiamo l’opportunità di incontrare, per la prima volta da quando siamo in Australia, alcuni aborigeni del luogo. La loro attuale condizione di emarginazione ci fa pensare a quanto sia oggi distante, per loro, lo spirito del “tempo dei sogni.
Lasciamo Alice Springs in direzione Tennant Creek, DARVIN per poi spostarci sulla Costa a Brisbane dove riterremo questa volta un furgone camperato. Percorreremo la costa lunga la barriera corallina per raggiungere Cairns. Comunque lasciamo Alice Springs con malinconia, con la visione mentale del popolo Aborigeno, maltrattato violentato, sterminato, ridotto a una comunità. Un Popolo, ricco di tradizioni e messaggi che viveva nella sua terra in armonia con tutto l'esistente. Quella stessa terra colonizzata alla fine del diciottesimo secolo con conseguenze disastrose. Il principio giuridico che regolava la questione indigena nella legislazione inglese e, pertanto, anche in quella australiana, era quello della "terra nullius": un principio che definiva la terra australiana prima dell’arrivo dei Britannici come una terra vuota, una terra di nessuno che, pertanto, poteva essere legittimamente occupata dai coloni. Il principio è rimasto legalmente in vigore fino al 1992 e, oggi, gli Aborigeni stanno ancora aspettando la restituzione della maggior parte delle loro terre. Oltre al furto delle terre nei secoli si è' assistito ad un notevole depauperamento della popolazione sterminata in parte da devastanti epidemie ed in parte per mano dei coloni. Addirittura Nel corso del ventesimo secolo, allo sterminio diretto si è sostituita una politica brutale, volta a togliere i bambini aborigeni ai loro genitori, per affidarli alle famiglie dei bianchi o ai collegi dei missionari, con l’obiettivo di sradicare ogni traccia della loro cultura e della loro lingua.
La "generazione rubata", così come gli Aborigeni stessi la definiscono, rimane una ferita aperta nel cuore di tutto il popolo aborigeno. Ecco Alice Springs ci ha fatto conoscere toccare e vedere una realtà a molti sconosciuti. Nessuno ne parla Perche l'Australia deve rimanere un sogno dove tutto è perfetto, tutto da conquistare ma solo se hai la pelle bianca altrimenti se sei aborigeno non puoi bere neanche una birra perché rischi la galera.
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