ITACA
"Non perdere di vista Itaca,
poiché giungervi è il tuo destino.
Ma non affrettare i tuoi passi;
è meglio che il viaggio duri molti anni
e la tua nave getti l'ancora sull'isola
quando ti sarai arricchito di ciò che hai conosciuto nel cammino.
Non aspettarti che Itaca ti dia altre ricchezze.
Itaca ti ha già dato un bel viaggio;
senza Itaca, tu non saresti mai partito.
Essa ti ha già dato tutto, e null'altro può darti"
K.Kavafis
BELIZE
Oggi voglio portarvi a scoprire un angolo di mondo, che non è stato ancora raggiunto dal
turismo di massa.
Caies Coulker
Da
Flores in Guatemala, dopo 6 0re di viaggio in bus attraverso la foresta
arriviamo a Belice City e precisamente
al porto dove partano le barche per i vari Cayes. Ci domandiamo, dove andiamo?
Su che isola? Decidiamo di prendere la prima barca che parte, senza chiederci
dove arriva , cosi dopo 1 ora di motoscafo e tutti bagnati ( le onde erano
alte e la barca era scoperta) arriviamo in un piccolo paradiso a Caye Caulcker
, un’isola lunga 4 km e larga nella parte più larga 1km . Le case tutte
colorate e tutte di legno In questo villaggio, oltre a non esserci -come in altri
villaggi- né i nomi delle strade né i numeri delle case, non ci sono nemmeno le
strade se non la main street. Le
palafitte e le case semplicemente sono state fatte lì, più o meno
vagamente allineate e distanziate formando del tutto casualmente alcune
simil-viuzze, ma soprattutto dando un'aria estremamente sparpagliata al
paesino, anche se non confusionaria. Non ci sono nemmeno delle insegne, tranne che in tre
casi, per cui semplicemente dopo un po' che sei lì impari che dalla señora tale
si può andare a mangiare (previa ordinazione), che la l’altra vende delle cose, e che la talaltra ancora
affitta dei letti, o che la signora di là in fondo fà delle torte alle carote.
Ognuno si fa per così dire i
propri orari personali, e ha una disponibilità limitatissima di spazio per
vendere o per darti il pranzo, e così tutto assume una atmosfera estremamente
famigliare e confidenziale, dato che stai o nell'unica camera, o subito fuori
dalla porta aperta... Non ci sono auto ma
solo piccoli furgoncini elettrici
e qualche biclette,. Cosa fantastica! le
strade non sono asfaltate ma solo di sabbia bianca. Qui non si usano le scarpe
ma si cammina a piedi nudi e chi proprio
vuole in ciabatte. Si va in banca (ufficio di cambio) a piedi nudi, si va a
ristorante, ascoltare musica, a ballare esclusivamente a piedi nudi . Un
paradiso sulla terra. Dimenticavo qui parlano un creol-english,
ma molti parlano anche uno spagnolaccio, o una specie locale di spanglish,
e quasi tutti sanno sia español che english . Perché il Belize è ancora sotto il
protettorato Inglese Troviamo un
alberghetto molto folk stile New Orleans per pochi dollari insomma dalla
caratteristica architettura consona al luogo, gestiti da Mama's quasi sempre 'coloured'
piene di entusiasmo per il loro lavoro, vale a dire in preda al ritmo
'andamento-lento' e tu devi farli notare che: 'se sono qui è perchè cerco una
stanza, non ti pare?' e loro che rispondono con una flemma che tradotta fa: 'se
vuoi la stanza sono 15 dollari, se non la vuoi io aspetto che cada un cocco e
stasera mangio lo stesso'. A proposito di cocco, ma sapete quanto sono
pericolosi? Camminando lungo le polverose strade dei cayes, mi è capitato di
vederne cadere alcuni... c'è di che rimanerci secco sul colpo, ho pensato di
acquistare un caschetto da rocciatore. Accedenti scriverò alla Lonely Planet
per protestare di questa mancanza di avvisare di fare attenzione alle noci di
coccoJ Bene! Contrattiamo
una favolosa casupola con bagno e vista mare al seducente “Miramar” per la
bellezza di 15 Usd. Cosa
si fa sui Cayes Belizani?
Allora siamo su un'isola ai bordi del Mar dei
Caraibi, in un villaggio alquanto spartano, diremmo 'tipico', ma anche un
poco atipico (?!!),dove si vive in una sospensione di senso di stranezza, ma
dopo qualche giorno ci si fa l'abitudine. L'immagine non proprio turistica che
questi cayes danno al primo istante, dopo qualche ora viene cancellata da
quella specie di acquerello, un caleidoscopio di soli due colori, blu e verde,
ma con mille tonalità in mezzo: Basta mezza giornata passata sul reef per
rendersene conto, dal verde smeraldo del mare, sempre trasparente, al blu pieno
del cielo, polarizzato dall'aria pura.
Questo si fa sui cayes: si prende una barca
da uno dei tanti moli, e si esce sulla barriera corallina, a ca. 1-2 Km
dall'isola, lì con maschera e pinne ci si immerge in un mare meraviglioso di
una limpidezza indescrivibile, circondati da un paradiso sommerso di bellezze
naturali incredibili, coralli che sembrano opere d'arte e pesci appena usciti
dall'estetista, razze che ti prendono il cibo dalle mani come fossero dei
cagnolini, e sorpresa da infarto... squali nutrice, maestosi, tenebrosi, e,
scoprimmo poi, innocui.
Mille colori sopra, almeno un milione sotto! Con la visibilità sott'acqua che arriva tranquillamente a 40 mt. per questo non è difficile notare tutti i colori, pesci e fondali. Ho visto un lamantino adagiato sul fondo, murene, aragoste, fiori e piante indescrivibili, ho inseguito le razze acchiappandole per le ali (?)... Siamo in paradiso? c'è un universo a me sconosciuto qua sotto, e come ho già avuto modo di ribadire in natura esistono spettacoli e bellezze ineguagliabili da qualsiasi opera umana, artistica o tecnologica.
Mille colori sopra, almeno un milione sotto! Con la visibilità sott'acqua che arriva tranquillamente a 40 mt. per questo non è difficile notare tutti i colori, pesci e fondali. Ho visto un lamantino adagiato sul fondo, murene, aragoste, fiori e piante indescrivibili, ho inseguito le razze acchiappandole per le ali (?)... Siamo in paradiso? c'è un universo a me sconosciuto qua sotto, e come ho già avuto modo di ribadire in natura esistono spettacoli e bellezze ineguagliabili da qualsiasi opera umana, artistica o tecnologica.
Torniamo verso il tardo pomeriggio,
velocemente, qui nessuno
viaggia sull'acqua a meno di 50 km/h, verso il nostro
residence 'Miramar'. Sarà economico ed anche spartano, ma che atmosfera! Così tutto in legno, che ci
permette di vivere ciò che si fa nelle altre stanze, con quel bagno misero e
squallido che ci invita ad uscire dalla camera e vivere la vita dei cayes, con
quella ventola appesa al soffitto che gira storta e ci allieta la notte con il
suo gnic-gnic! Ma quanto mai un tour operator vi fa vivere certe
esperienze? :-)
E vuoi mettere il cadavere sulla strada adiacente, davanti al divertentissimo bar dove in una rissa qualcuno ha estratto il coltello e lo ha usato? In effetti la guida descriveva/ve il carattere dei Belizani come piuttosto caldo e propenso alle discussioni animate...
E la sera si vive... poco. E' un posto per sportivi, tutti sott'acqua al mattino presto, e soprattutto a Caye Caulker, benché frequentata da giovani rispetto sul caye San Pedro di fronte non c'è virtualmente vita dopo le 23.
E vuoi mettere il cadavere sulla strada adiacente, davanti al divertentissimo bar dove in una rissa qualcuno ha estratto il coltello e lo ha usato? In effetti la guida descriveva/ve il carattere dei Belizani come piuttosto caldo e propenso alle discussioni animate...
E la sera si vive... poco. E' un posto per sportivi, tutti sott'acqua al mattino presto, e soprattutto a Caye Caulker, benché frequentata da giovani rispetto sul caye San Pedro di fronte non c'è virtualmente vita dopo le 23.
Lamantino
Il nostro terzo giorno su questa isola
meravigliosa lo passiamo con Carlos a fare un tour e andare alla ricerca dei
Lamantini E navighiamo navighiamo, ma dove sono stì lamantini? Poi arriviamo su
uno specchio d'acqua in mezzo a decine di isolette ricoperte di mangrovie, il
nostro capitano spegne il motore vicino ad una barca di 'ricchi' con
tanto di guida in stile 'rasta', quando inizia a piovigginare ecco che
appaiono, lenti, lentissimi, alcuni lamantini che sforano col naso la superficie
per respirare. Non è che proprio li potevamo toccare, ma vedere quei bestioni
enormi ed inermi (quanti ne uccidono le eliche!) passare sotto la nostra
barchetta è emozionante. Intanto inizia a piovere, stendiamo un pezzo di
plastica in cui ci avvolgiamo, ed il nostro barcaiolo si prende tutta l'acqua.
Un uomo tutto d'un pezzo questo Caronte, quando tutti decidiamo
democraticamente di tornare indietro, lui se ne frega, lui è il capitano, e fa
finta di tornare ma conduce la prua su una isoletta meta a metà del tour. Avete
presente quelle isole che sembrano esistere solo nei libri, nemmeno in foto?
Una roba di ca. 50 mt. di diametro, con tre palme al centro ed una capanna.
Scesi sull’isolotto cii buttiamo nelle limpidissime e tiepide acque intorno all'atollo. Le acque del Belize sono
affollate di pesci, coralli, all'inverosimile, qui poi dove non esistono
insediamenti umani, l'ambiente sottomarino è ancora più popoloso.
Torniamo con un timido sole, salutiamo
Carlos che ci chiede com'è andata, meglio di così non poteva andare è il nostro
commento.
Domani si riparte, questa è la vita del
viaggiatore altri posti, altre persone, altri sorrisi ci aspettano. Ci
allontaniamo da questo paradiso con la voce di Bob Marley sparata ad alto volume da una radiolina.
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