martedì 23 luglio 2013

SUMATRA - Alla ricerca degli Orangutan



SULLE TRACCE DEGLI ORANGUTAN

Trovammo un posto per dormire in una capanna a pochi metri dal fiume, un insieme di abitazione  di diverse tipologie. 


Un capanno semplice ma fantasticamente piacevole.  Il villaggio era adagiato sul letto di un fiume nel cuore della foresta tropicale di Sumatra. Di solito in questi posti la mattina si veniva   svegliati dalla pioggia, dal sole che entrava attraverso le foglie o da i tanti rumori che la natura sapeva e sa regalare. Quella mattina venimmo svegliati anziché dai raggi del sole dell’alba che puntuale spuntava oltre le palme, dai ripetuti balzi di una branco di scimmiette sul tetto della nostra  capanna. Uscimmo in veranda e facemmo giusto in tempo a notare che una delle scimmiette armeggiava con  i miei occhiali da sole che avevo lasciato sull’amaca la sera precedente, prima di dileguarsi assieme alle altre  verso la capanna vicina.  

Gli corsi dietro e quando incominciavo già  a pensare che ormai gli occhiali non li avrei più visti, ecco che miracolosamente la scimmia li abbandonò e mi affrettai velocemente a recuperarli con un gran sospiro di sollievo.
Allora stabilita, partimmo in compagnia di altre quattro persone alla ricerca degli Orangutan. Quella che pensavamo fosse una tranquilla scampagnata fra scimmie addestrate ad uso e consumo dei turisti si rivelava ben piu’ impegnativa.  Le 8 ore di cammino fra la giungla avevano messo a  dura prova le gambe. I sentieri erano  improvvisati e pieni di insidie. Spesso scivolammo  tra la terra molle per la pioggia. Individuammo  molte scimmie ed anche qualche orango tango. Erano animali mansueti e timidi che si avvicinavano con difficoltà. Non tutti però. Una tale Mema, femmina di 15 anni, sembrava avere problemi di socializzazione.  Questo era il suo territorio,  la guida sperava che non la incontrassimo.  A pericolo passato ci fermammo qualche minuto per il pranzo quando all’improvviso scorgemmo la sua  sagoma marrone apparire dietro le spalle dei francesi nostri compagni d’avventura. La guida ci ordinò  di correre e senza farsi troppe domande ed è stato quello che facemmo.  La notte pernottammo lungo il fiume , Il giorno dopo impacchettammo tutto e riscendemmo il fiume su grossi ciambellani che forse erano camera d’aria di un camion.  Ritornammo a Bedan e da li al lago Toba, un lago vulcanico con una grande isola al centro,  è una delle bellezze naturali più spettacolari di Sumatra. 


 Si tratta di un lago di proporzioni gigantesche (è infatti il più grande del Sud-est asiatico),


 che occupa la caldera di un enorme vulcano crollato su se stesso dopo una violenta eruzione 100.000 anni fa. Al confronto di questa eruzione, quella del Krakatau nel 1883 fu appena uno scoppio leggero. Il lago è circondato da impervie cime, crinali montuosi, e spiagge sabbiose e orlate di piniL’attrattiva principale di questo lago e quello che ci spinse qui, fu l’isola  di Samosir. L’isola a forma di cuneo che si trova in mezzo al lago.  Questa è stata creata da successivi sollevamenti della crosta terrestre tra 75.000 e 30.000 anni fa. Samosir è stata per lungo tempo la principale attrattiva turistica della regione settentrionale di Sumatra.
Nell’introdurvi a seguirmi in questo viaggio, ho dimenticato parlarvi un po di Sumatra . Prima di ritornare a Giava e continuare,  voglio farlo.  Ai viaggiatori era sconsigliato se non vietato visitare la parte settentrionale dell’Isola, (oggi penso che sia peggiorato perché a partire dal  marzo 1999  si è verificata una recrudescenza degli episodi di violenza perpetrati dal Free Aceh Movement, che si batte per uno stato islamico indipendente. Nell’estate del 2003 l’esercito indonesiano è entrato in campo ed è probabile che la regione non si possa visitare per lungo tempo)  il chè era ed è un vero peccato, perché in fondo si trattava di una regione tranquilla e accogliente (quando la gente non si sparava J ) La sua popolazione è  formata da Indonesiani , arabi, tamil, cinesi, e gruppi indigeni. Altra caratteristica e curiosità di Sumatra è che  è  abitata da individui tra i più alti di tutta l’Indonesia .
Ritornammo a Medan per riprendere il volo che ci riportò a Giacarta  dove proseguimmo il viaggio in treno fino a ……..

Nel prossimo post andremo alla scoperta di quest’isola 

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