mercoledì 10 luglio 2013

BOLIVIA - Da Puno a La Paz - Tra lancio di pietre e trappole sulla strada


BOLIVIA

Prima di continuare il viaggio verso La Paz voglio precisare: Oggi la situazione in Bolivia e in quasi tutta l’America Latina è molto  cambiata e sta cambiando in modo radicale.
La Bolivia è una terra di contrasti, profondi contrasti geografici, sociali, culturali, economici e politici. Gruppi etnici profondamente diversi convivono in un territorio che congloba le vette andine e gli altipiani più alti del continente, così come foreste tropicali e grandi estensioni desertiche. Un caleidoscopio di diversi immaginari, scenari e colori che con forme e significati diversi si riconoscono e convivono sotto l’insegna della bandiera tricolore rossa, gialla e verde.  A dispetto dell’enorme ricchezza di risorse naturali, il 65% della popolazione (principalmente indigena) vive sotto la soglia di povertà (Fonte: Banca Mondiale). Le mobilitazioni sociali sorte a partire dagli anni ‘90 per denunciare le disuguaglianze etniche sono state alla base del processo di cambiamento politico in atto nel Paese che ha portato all’elezione del primo Presidente indigeno dell’America Latina  (Morales)  e all’approvazione di una nuova Costituzione che tutela i diritti delle popolazioni originarie e i modelli tradizionali di organizzazione sociale e di gestione del territorio.
Una cosa che tengo a sottolineare è che La Bolivia è uno dei pochi Paesi al mondo ad aver incluso il riconoscimento del diritto all’acqua nella propria Costituzione e ad aver istituito uno specifico Ministero per guidarne la concretizzazione. Tra le mobilitazioni più significative alla base di queste conquiste politiche, la più nota è certamente la “Guerra della Acqua” del 2000, grazie alla quale la popolazione di Cochabamba è riuscita a ripubblicizzare il servizio idrico e a far cadere il Governo corrotto che aveva svenduto  l’acqua alle multinazionali.
La crescente sensibilità delle istituzioni verso questo tema ha portato il Governo a farsi promotore di una Risoluzione per il Diritto Umano all’Acqua approvata dall’ONU nel luglio 2010. Ma nonostante i progressi ottenuti sul fronte normativo e politico, la situazione idrica in Bolivia resta disomogenea e rispecchia le differenze geografiche che caratterizzano il paese. Secondo il Rapporto Mondiale sull’Acqua redatto dall’UNESCO (2003), la Bolivia occupa il 16° posto su 180 paesi, per quanto riguarda la disponibilità di risorse idriche ed il 67° su 122 paesi per quanto riguarda la qualità e l’accesso per la popolazione.


DA PUNO (Perù)  A LA PAZ (Bolivia)

Superati diversi tentativi da parte dei campesinos di Bloccarci con lancio di pietre e ostacoli   vari , come enormi sassi  e tronchi d'alberi. Quando ormai tutto lasciava sperare che avremmo continuato il nostro viaggio tranquilli ecco apparire in


lontananza un pullman con il davanti completamente dentro una buca e la parte posteriore tutto all’insù. Cosa era successo? Praticamente era stata fatta una buca nel bel mezzo della strada e ricoperta in modo che l’autista non si  accorgesse di niente, infatti   fini nella trappola. Che fare? Per riportare in strada il pullman ci dissero che occorreva  minimo un giorno.  L’unica alternativa costruire una strada  al lato della stessa per superare l’ostacolo e continuare. Cosi con una pala e  piccone usciti l’autista con il suo aiutante e il nostro aiuto dopo un’oretta di lavoro riuscimmo a superare l’ostacolo e continuare il nostro tragitto per Copacabana.


Viaggiando verso La Paz la nostra attenzione è ancora una volta catturata dal panorama e come sempre la vista sul lago e sulle vette andine è meravigliosa. 


La strada per La Paz è interrotta dallo stretto di Tiquina. I mezzi venivano traghettati su zattere ei passeggeri su piccole imbarcazioni. 
Arrivammo  a La Paz  che era buio,  ma ancora  una volta lo spettacolo era unico.  La capitale più alta al mondo  con tutti i suoi luccichii era li sotto ai nostri occhi e con sullo sfondo il maestoso l’Illimani sembravano darci il benvenuto.


La caratteristica di La Paz è che,  è adagiata in un canyon che va dai 3 ai 4 mila metri, facendo così registrare mille metri di dislivello tra il centro e la periferia. La chiesa di San Francisco è il più bel edificio coloniale della città. Le vie intorno erano un unico grande mercato colorato. Quello che ci aveva più colpito era la zona dedicata ai curanderos e alla vendita di oggetti contro ogni tipo di malanno e  malocchio , addirittura si vendevano  feti di lama essiccati che secondo credenza, quando si costruiva una nuova casa fra le pareti andava murato il feto di un lama per avere prosperità e buona salute. 


Rimanemmo a La Paz 4 giorni non per nostra volontà ma per un tentativo colpo di stato. La nostra meta doveva essere l’Argentina ma come succede in queste occasioni gli aeroporti vengono chiusi. L’alternativa era il treno ma 5 giorni per raggiungere Buenos Aires erano troppi, cosi decidemmo di fermarci e aspettare che tutto tornasse alla normalita. Questa sosta forzata ci ha dato la possibilità di  scoprire oltre a Tiwanaku una delle città sudamericane più famose e più misteriose del periodo precolombiano  ( di questo parlerò  nel prossimo post) anche la valle della luna un canyon di roccia friabile con sentieri e torrioni molto particolari formatesi con l’erosione provocata dall’acqua. Dopo 4 giorni tutto tornò alla normalità e cosi potemmo continuare il nostro viaggio per L ‘Argentina.

….Non è finito, il viaggio continua, al prossimo post.



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