lunedì 10 marzo 2014

VIAGGIARE PER VIVERE, VIVERE PER VIAGGIARE

VIAGGIARE PER VIVERE , VIVERE PER VIAGGIARE 

I primi giorni dal ritorno da un viaggio è come se si vivesse in un altro mondo con difficoltà a riprendere i ritmi della quotidianità. La mente è occupata a rielaborare quello che si è memorizzato dall’epoca della partenza. Ripercorri la strada che hai seguito, riassapori l’emozioni vissute, riascolti i suoni, rivedi i volti delle persone incontrate, ecc. In poche parole ripeti mentalmente quello che hai appreso durante il viaggio come se leggessi pagine di un libro: del libro della vita. In fondo come diceva Sant’Agostino  Il mondo è un libro e chi non viaggia ne conosce solo la prima pagina.
 Ma cosa spinge a viaggiare? Prima di tutto  la curiosità di scoprire cosa c’è dall’altra parte del mondo, poi, come dice Tiziano Terzani, “Viaggiare esalta, ricarica, dà da pensare,  fa vivere. L'arrivo in un paese nuovo, in un posto lontano, è ogni volta una fiammata, un innamoramento. Riempie di emozioni”.
Viaggiare mi ha regalato le emozioni più belle ed indescrivibili perché è difficile raccontare cosa si prova ad ammirare sconfinati paesaggi senza orizzonti, sotto cieli immensi, infuocati o stellati, che ti sembra di poter toccare con un dito sugli aspri  paesaggi andini  o ad ascoltare  le più belle sinfonie che la grande foresta amazzonica  possa regalare o ad osservare i lunghi tramonti, gli sguardi, i sorrisi delle tante persone incontrate lungo il cammino che spesso, con piccoli gesti, mi hanno trasmesso le più grandi lezioni di vita. Perdersi, prima fisicamente viaggiando e poi con la mente rielaborando, tra paesaggi nuovi, deserti, mari,  popoli e culture diverse e lontane da noi, riempie il bagaglio della propria vita, un bagaglio mai pieno e sempre affamato di altri mondi.
Sono da poco rientrato dal viaggio in Vietnam che avevo programmato da tempo ma che era li posteggiato nella mia mente. E’ stata un’esperienza unica che ha contribuito ad arricchire come non mai il bagaglio delle mie esperienze. Cosa mi resta adesso di questo viaggio? Sicuramente il ricordo del popolo vietnamita, del suo sorriso, della sua disponibilità ma anche il ricordo dell’incantevole baia di Halong. La baia di Halong un luogo meraviglioso e surreale con le sue quasi tremila isole che sembrano avvolgerti in un abbraccio e nasconderti per trascinarti in un mondo magico. Non occorre chiudere gli occhi per sognare perché è tutto lì e reale: l’alba  che ti sveglia, le nuvole basse e i picchi delle sommità delle isole da forme strane  che spuntano e si fanno largo per farsi baciare dal sole, poi la sera con il suo  tramonto, le luci dei villaggi e delle barche, il rumore dolce del mare. Verrebbe naturale urlare il proprio stupore di fronte a tanta  bellezza.
Al momento rielaboro questi ricordi rivivendo il sogno appena concluso ma non posso non proiettare la mia mente verso  una  nuova ed avvincente avventura.
Sono tanti i viaggi che ancora vorrei progettare che come in un film passeranno nella mia mente prima di potermi focalizzare su uno in particolare.
Solo quando avrò acquistato il volo saprò quale nuovo sogno mi attende per essere vissuto. A volte  la mente  si concentra  su un determinato paese. In questo momento sono di nuovo  in oriente. Dove? Ecco mi appare come per magia la cartina geografica, questo bellissimo pezzo di carta che racchiude il mondo ed miei sogni.


Idea di un prossimo viaggio

Si! mi trovo a Mosca, alla stazione, pronto per prendere il famoso treno della transmongolia che in 5 giorni mi farà scoprire altri mondi. Sono già seduto davanti ad un  finestrino ad ammirare paesaggi sterminati a tratti ghiacciati a tratti desertici. Vedo montagne e laghi immensi! Si! il lago Baikal  con il suo spettacolo determinato dai cristalli di ghiaccio di  color turchese, poi montagne spoglie, deserti, l’eterno cielo azzurro della Mongolia con le sue selvagge praterie e deserti in cui il tempo sembra essersi fermato all’epoca di Gengis Khan. Vedo la grande muraglia Cinese, costruita seguendo i pendii dei monti, attraversando deserti, praterie e paludi, nota come una delle sette meraviglie del mondo, con le sue grandiose mura che si estendono per quasi 7000 km, poi Pechino con i suoi avveniristici  grattacieli, la sua grande piazza e la famosa città proibita. Eccomi in volo da Pechino al  Laos ad ammirare i sui templi maestosi, caverne che nascondono statue del Budda, resti di antiche città e siti preistorici ma anche immense foreste e campi di riso. Sono, poi, di colpo in Cambogia un paese con una storia gloriosa, quella del regno Khmer che per oltre otto secoli ha dominato l’intera regione, a visitare il tempio di Angkor Wat considerato il più vasto sito religioso al mondo: uno dei luoghi tra i più suggestivi del pianeta  dove è possibile ammirare i resti di edifici risalenti a varie epoche e per questo anche molto differenti fra loro. Questa magnifica zona, che in passato è stata abbandonata e nascosta dalla foresta, è stata riscoperta circa 150 anni fa, affermandosi come uno dei siti archeologici di notevole interesse artistico ed architettonico, tra i più visitati del pianeta. Il sogno continua sull’aereo che di nuovo mi riporterà a casa per rielaborare quello che la mente, l’anima, ha conservato, per rigenerarmi e continuare a nutrirmi delle bellezze di questo nostro mondo meraviglioso.






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