VIAGGIARE
PER VIVERE , VIVERE PER VIAGGIARE
I primi giorni dal ritorno da un viaggio è
come se si vivesse in un altro mondo con difficoltà a riprendere i ritmi della
quotidianità. La mente è occupata a rielaborare quello che si è memorizzato dall’epoca
della partenza. Ripercorri la strada che hai seguito, riassapori l’emozioni
vissute, riascolti i suoni, rivedi i volti delle persone incontrate, ecc. In
poche parole ripeti mentalmente quello che hai appreso durante il viaggio come
se leggessi pagine di un libro: del libro della vita. In fondo come diceva
Sant’Agostino “Il mondo è un libro e chi non viaggia ne conosce solo la prima pagina.”
Ma cosa spinge a viaggiare? Prima di
tutto la curiosità di scoprire cosa c’è dall’altra
parte del mondo, poi, come dice Tiziano Terzani, “Viaggiare esalta,
ricarica, dà da pensare, fa vivere.
L'arrivo in un paese nuovo, in un posto lontano, è ogni volta una fiammata, un
innamoramento. Riempie di emozioni”.
Viaggiare mi
ha regalato le emozioni più belle ed indescrivibili perché è difficile raccontare
cosa si prova ad ammirare sconfinati paesaggi senza orizzonti, sotto cieli
immensi, infuocati o stellati, che ti sembra di poter toccare con un dito sugli
aspri paesaggi andini o ad ascoltare le più belle sinfonie che la grande foresta
amazzonica possa regalare o ad osservare
i lunghi tramonti, gli sguardi, i sorrisi delle tante persone incontrate lungo
il cammino che spesso, con piccoli gesti, mi hanno trasmesso le più grandi
lezioni di vita. Perdersi, prima fisicamente viaggiando e poi con la mente
rielaborando, tra paesaggi nuovi, deserti, mari, popoli e culture diverse e lontane da noi, riempie
il bagaglio della propria vita, un bagaglio mai pieno e sempre affamato di
altri mondi.
Sono da poco rientrato dal viaggio in Vietnam
che avevo programmato da tempo ma che era li posteggiato nella mia mente. E’
stata un’esperienza unica che ha contribuito ad arricchire come non mai il
bagaglio delle mie esperienze. Cosa mi resta adesso di questo viaggio? Sicuramente
il ricordo del popolo vietnamita, del suo sorriso, della sua disponibilità ma
anche il ricordo dell’incantevole baia di Halong. La baia di Halong un luogo
meraviglioso e surreale con le sue quasi tremila isole che sembrano avvolgerti
in un abbraccio e nasconderti per trascinarti in un mondo magico. Non occorre
chiudere gli occhi per sognare perché è tutto lì e reale: l’alba che ti sveglia, le nuvole basse e i picchi
delle sommità delle isole da forme strane che spuntano e si fanno largo per farsi baciare
dal sole, poi la sera con il suo
tramonto, le luci dei villaggi e delle barche, il rumore dolce del mare.
Verrebbe naturale urlare il proprio stupore di fronte a tanta bellezza.
Al momento
rielaboro questi ricordi rivivendo il sogno appena concluso ma non posso non proiettare
la mia mente verso una nuova ed avvincente avventura.
Sono tanti i
viaggi che ancora vorrei progettare che come in un film passeranno nella mia mente
prima di potermi focalizzare su uno in particolare.
Solo quando avrò
acquistato il volo saprò quale nuovo sogno mi attende per essere vissuto. A volte
la mente si concentra su un determinato paese. In questo momento sono
di nuovo in oriente. Dove? Ecco mi
appare come per magia la cartina geografica, questo bellissimo pezzo di carta
che racchiude il mondo ed miei sogni.
Idea di un prossimo viaggio
Si!
mi trovo a Mosca, alla stazione, pronto per prendere il famoso treno della
transmongolia che in 5 giorni mi farà scoprire altri mondi. Sono già seduto
davanti ad un finestrino ad ammirare
paesaggi sterminati a tratti ghiacciati a tratti desertici. Vedo montagne e laghi
immensi! Si! il lago Baikal con il suo
spettacolo determinato dai cristalli di ghiaccio di color turchese, poi montagne spoglie,
deserti, l’eterno cielo azzurro della Mongolia con le sue selvagge praterie e deserti in cui
il tempo sembra essersi fermato all’epoca di Gengis Khan. Vedo la grande muraglia
Cinese, costruita seguendo i pendii dei monti, attraversando deserti, praterie
e paludi, nota come una delle sette meraviglie del mondo, con le sue grandiose
mura che si estendono per quasi 7000 km, poi Pechino con i suoi avveniristici grattacieli, la sua grande piazza e la famosa
città proibita. Eccomi in volo da Pechino al
Laos ad ammirare i sui templi
maestosi, caverne che nascondono statue del Budda, resti di antiche città e
siti preistorici ma anche immense foreste e campi di riso. Sono, poi, di colpo in
Cambogia un
paese con una storia gloriosa, quella del regno Khmer che per oltre otto secoli
ha dominato l’intera regione, a visitare il tempio
di Angkor Wat considerato il più vasto sito religioso al mondo: uno dei luoghi
tra i più suggestivi del pianeta dove è
possibile ammirare i resti di edifici risalenti a varie epoche e per questo
anche molto differenti fra loro. Questa magnifica zona, che in passato è stata
abbandonata e nascosta dalla foresta, è stata riscoperta circa 150 anni fa,
affermandosi come uno dei siti archeologici di notevole interesse artistico ed
architettonico, tra i più visitati del pianeta. Il sogno continua sull’aereo
che di nuovo mi riporterà a casa per rielaborare quello che la mente, l’anima,
ha conservato, per rigenerarmi e continuare a nutrirmi delle bellezze di questo
nostro mondo meraviglioso.