Quasi sempre al ritorno dai nostri viaggi ci rendiamo conto che il tempo a disposizione non è mai abbastanza. Così scegliamo accuratamente ben consapevoli che lasceremo indietro qualcosa.
Dubai è una città di grattacieli in mezzo al deserto.
È un ambiente così ostile per l’uomo che tutta la vita si svolge al chiuso,
dentro le case, gli uffici, i centri commerciali, le auto.
Le persone si
spostano solo in macchina/taxi/bus climatizzati e non ci pensano minimamente ad
andare a piedi. È proprio stata concepita così: la maggior parte delle
strade non ha marciapiedi, è troppo caldo per camminare. Io che adoro il caldo
a Dubai proprio era troppo, tutti i giorni 40/43/42/45.
Le strade sono tutte superstrade e il loro unico scopo è collegare due luoghi.
Le passeggiate non esistono, non vi dico le facce che si sono fatti quando abbiamo chiesto come
facevamo a raggiungere un posto a piedi che sulla cartina era abbastanza vicino, niente
o bus o taxi.
Burj Khalifa.
A me in generale affascinano da morire le città dall’alto. Riesci a capire molto di un luogo guardandolo nella sua interezza. Stessa cosa anche per Dubai, si capisce tanto dalla cima del Burj Khalifa.
Questo è il grattacielo più alto al
mondo misurando ben 829,8 metri. Detiene un’altra decina di record assurdi tipo
“la piattaforma d’osservazione esterna più alta al mondo” o “l’ascensore di
servizio più alto al mondo”. Si sale in cima (si può arrivare fino a poco più
di 600 metri con un ascensore velocissimo 22s. per 124 piani), che ti tappa le
orecchie per la velocità. Da lassù vedi davvero uno scenario incredibilmente fantastico.
Grattacieli enormi che spuntano dalla sabbia, un groviglio di autostrade che collega palazzi giganteschi, architetture futuristiche e materiali all’avanguardia.
Abbiamo provato a camminare lungo una
strada sotto il sole con 43° per dieci minuti senza incontrare anima viva, ma
solo auto. Poi ci siamo rassegnati.
Da vedere non c’è niente a Dubai, o almeno niente che mi abbia
colpito. Centri commerciali enormi, hotel e isole dalle forme più disparate (la
famosa “vela” Burj al-Arab ad
esempio, che però si può vedere solo da lontano o andare a cena con la solo
certezza di spendere un occhio, attrazioni costose e artefatte.
L’unica
cosa per cui ne è valsa veramente la pena: salire sul Burj Khalifa,
il grattacielo più alto del mondo, e vedere Dubai dall’alto, l’unica cosa che
vale il viaggio.
Burj Khalifa.
A me in generale affascinano da morire le città dall’alto. Riesci a capire molto di un luogo guardandolo nella sua interezza. Stessa cosa anche per Dubai, si capisce tanto dalla cima del Burj Khalifa.
Grattacieli enormi che spuntano dalla sabbia, un groviglio di autostrade che collega palazzi giganteschi, architetture futuristiche e materiali all’avanguardia.
Tutto questo circondato dal nulla. Deserto. Sabbia. Afa. Caldo.
Vederlo dà lassù ti rendi conto dell’accanimento dell’uomo che non si
rassegna al volere della natura e che capriccioso si impunta, continuando a
costruire.
Siamo
scesi da lì con un senso di vuoto e di desolazione. C’è chi è ispirato da
questo sviluppo inarrestabile e ricchissimo in mezzo al deserto. C’è chi ci
vede il futuro e chi ci vede un grande esempio per l’ottima strategia di
business.
Noi abbiamo pensato che sopravvivere grazie all’aria condizionata
spostandoci da un centro commerciale all’altro a bordo di un taxi non fa per noi.
Una
canzone diceva …”Bella senz’anima…” ecco questa è Dubai
Ci sono città che
raccontano una storia e trasmettono calore anche tra mille brutture ed altre
invece che nonostante siano pulite e ordinate non riescono a suscitare altro se
non un asettico apprezzamento ."..Bella senz’anima!!!..."
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