venerdì 12 ottobre 2018

OMAN - La Via Dell’Incenso


MASCATE - L'Al Lawati moschea e la mutrah corniche


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Quando dici che vai in Oman, succedono subito due cose. La prima è che molti amici e parenti andranno a vedere su Google Maps per capire dove sia. La seconda è che ti diranno di stare attento. Quanto alla sicurezza, il sultanato gode di una pace invidiabile, tanto da essere stato classificato nel 2017 al quarto posto tra i paesi più sicuri in cui viaggiare dal World Economic Forum (al primo posto c’era la Finlandia). Poco prima, alla fine del 2016 l’Institute for Economics and Peace di Sydney, nel suo Indice sul Terrorismo Globale, ha assegnato all’Oman un punteggio pari a zero. Unico tra i Paesi mediorientali.

MASCATE - Una delle tante fortezze Spagnole

A questa pace e a questa  apertura nei confronti del prossimo contribuiscono diversi fattori, uno dei quali è che la popolazione sia IBADITA, cioè appartenente a quella corrente religiosa islamica che costituisce una “terza via” tra sunniti e sciiti. Tanto per capirsi, sul sito ufficiale dell’ibadismo in Italia si legge: «la filosofia dell’ibadismo si basa sui principi della tolleranza religiosa e dell’impedimento di conflitti e violenza. Devono essere rispettati gli altri punti di vista o modelli di interpretazione». E ancora: «La preghiera comune a Dio non conosce dispute teologiche. Davanti a Dio ognuno è chiamato a rispondere di sé». 

- MASCATE - 

Per cui, chi vuole andare in giro col velo, ci va, chi è vestito all’occidentale invece, non si deve preoccupare. I turisti infatti vanno tranquillamente in spiaggia e in piscina con il costume da bagno e per la città va benissimo  qualunque vestito  estiva. Se vi capita di andare a visitare invece un villaggio sperduto tra le montagne, magari ricordate che qui la gente è un po’ più tradizionalista ed è segno di buona educazione non andarci vestiti come al mare: basteranno un paio di pantaloni freschi un po’ più lunghi e non essere eccessivamente sbracciati perché la popolazione locale vi accolga con un sorriso.

Al senso di tranquillità contribuisce di certo anche la storia personale dell’amatissimo sultano, tenuto nascosto dal padre per timore di complotti sulla successione fu  spedito fin dai 15 anni in Inghilterra a studiare.
Cresciuto con una mentalità occidentale, Qaboos ha ereditato da suo padre, da lui deposto nel 1970, un paese desertico e arretrato, abitato soltanto da tribù nomadi beduine, ma che nel frattempo aveva scoperto di avere grandi ricchezze, due fra tutte: petrolio e gas. Non certo una fortuna che capita a tutti e che lui ha sfruttato per avviare una progressiva modernizzazione del paese di cui oggi si possono vedere i frutti. E se vi state immaginando i grattacieli di Dubai, vi state sbagliando: qui lo sviluppo è andato di pari passo con la capacità di preservare tradizioni e territorio, a esempio attraverso una legge che limita la quantità massima di piani a cui può aspirare un edificio (sette) infatti non si vede un solo grattacielo.   Un’altra cosa importante che ha realizzato, è  che per mantenere intatti gli antichi villaggi, costruiti di solo fango, prevede che agli abitanti la cui casa necessiti di manutenzione sia data una casa nuova, lì, giusto di fianco. 

Il sultano crede poi che la capacità di relazionarsi col mondo parta dalla conoscenza delle reciproche culture e, seguendo questo pensiero e il suo amore per la musica, ha fatto costruire un grande e moderno teatro d’opera, il cui direttore designato fino al 2020 è italiano, Umberto Fanni. Qui si esibiscono molte compagnie italiane e internazionali e, nonostante l’atmosfera opulenta dei marmi e delle boutique eleganti ospitate all’interno della galleria commerciale, i biglietti hanno prezzi assolutamente accessibili alla popolazione, con tariffe che partono dal corrispondente di dieci euro in Riyal.
Il Sultanato di Oman è uno dei più affascinanti e suggestivi paesi della penisola arabica, ricco di ruvidi rilievi montuosi, profondi canyon, gole, deserti infuocati, lussureggianti colline, un profondo mare blu e di lunghe spiagge deserte i cui nomi ci riportano alla mente la Regina di Saba, la Via dell’incenso, nominata Patrimonio dell’Umanita dall’Unesco, nella regione del Dhofar, famoso per produrre il miglio Incenso del mondo. Salalah la capitale della regione del  Dhofar uno dei porti principali lungo questa via e dei luoghi più belli del Golfo Persico. 

La città è, inoltre, il luogo ideale anche per lo shopping grazie ai suoi souq dove si possono acquistare, oltre naturalmente all’incenso, gioielli in argento e in oro, abiti in velluto e perline, bracierime naturalmente ogni genere di frutta e di verdura. Salalah non significa soltanto incenso, ma anche meravigliose spiagge selvagge e incontaminate, un mare incantevole come quello dell’Oceano Indiano meta ideale per gli amanti delle immersioni.

La cultura di un paese è nella sua storia, ci si accorge di ciò quando si viaggia in questi luoghi, quando non si riesce a stabilire una linea continua tra quanto vi era prima e quanto vi sarà dopo. Ci si sente quasi provvisori, spaesati, nel presente che non può non affascinare, quanto meno sorprendere. In questa terra ricca di storia antichissima non sono stati ancora modificati i ritmi di vita, dove si riesce a contemplare un tramonto sul mare, un artigiano al lavoro, una torre merlata e molto altro ancora. Oman vive al tempo stesso con disinvoltura il sempre maggiore coinvolgimento nell’economia mondiale e si è attrezzata al rapidamente ad una crescente richiesta turistica. 


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