sabato 8 febbraio 2025

O M A N - la Via degli Incensi

 


OMAN UN PAESE FANTASTICO






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Cartina dell’Oman

Oman: un viaggio tra modernità e tradizione



L’Oman è una monarchia assoluta guidata dal Sultano Haitham bin Tariq Al Said, salito al trono nel 2020 dopo la morte del cugino, il Sultano Qaboos bin Said, che ha regnato per 50 anni trasformando il Paese.


    Sultano Qaboos bin Said (1940-2020)  


Ha guidato l’Oman dal 1970 al 2020, modernizzando il Paese e portandolo da una realtà arretrata, con poche scuole e infrastrutture, a una nazione stabile e sviluppata. Grazie alle risorse petrolifere, ha investito in istruzione, sanità e infrastrutture, garantendo un elevato tenore di vita alla popolazione e mantenendo una politica di neutralità internazionale.


    Haytham bin Ṭāriq bin Taymūr Āl Saʿīd


L’attuale Sultano Haitham sta proseguendo su questa strada, ma deve affrontare nuove sfide economiche, puntando sulla diversificazione dell’economia per ridurre la dipendenza dal petrolio.

💰 Moneta e stabilità economica

La valuta ufficiale è il Rial Omanita (OMR), una delle più forti al mondo (1 OMR ≈ 2,6 USD). È agganciata al dollaro statunitense, il che garantisce stabilità economica.

L’economia omanita è stata per decenni sostenuta dai proventi di petrolio e gas, ma oggi il Paese sta investendo in turismo, logistica e manifattura per garantire un futuro più solido.

🏥 Sanità e istruzione: un welfare solido

🔹 Sanità: il sistema sanitario omanita è di buon livello e accessibile ai cittadini, con ospedali moderni e cure gratuite per la popolazione locale. Gli stranieri, invece, devono avere un’assicurazione sanitaria.

🔹 Istruzione: l’istruzione è gratuita fino all’università, con un sistema scolastico in crescita e programmi di studio all’estero per gli studenti migliori.

👥 Lavoro e immigrazione: un equilibrio delicato

🔹 Chi lavora in Oman?
Molti settori, come commercio, servizi e ospitalità, sono dominati da lavoratori stranieri, provenienti principalmente da India, Pakistan, Bangladesh, Filippine ed Egitto. Gli omaniti, invece, preferiscono impieghi nel settore pubblico o ruoli manageriali nelle aziende private.

🔹 Politica di “Omanizzazione”
Per ridurre la dipendenza dalla manodopera straniera, il governo sta incentivando l’occupazione locale, ma il processo è graduale.

🔹 Immigrazione rigida
✔️ Gli stranieri possono lavorare solo con un permesso di soggiorno legato al contratto di lavoro.
❌ Se perdono il lavoro, devono lasciare il Paese.
❌ Ottenere la cittadinanza omanita è quasi impossibile, anche dopo anni di residenza.

🔹 Emigrazione omanita
Gli omaniti, in genere, non emigrano in massa: il loro tenore di vita è già alto rispetto a molti Paesi vicini. Solo alcuni studiano o lavorano temporaneamente all’estero.

🕌 Religione e tolleranza

L’Islam è la religione ufficiale, ma l’Oman è noto per la sua tolleranza religiosa. La maggior parte della popolazione segue il sunnismo ibadita, una corrente dell’Islam quasi esclusiva dell’Oman. Sono presenti anche comunità sunnite, sciite, cristiane e indù, soprattutto tra gli stranieri.

👘 Abbigliamento: tradizione e modernità

Gli omaniti vestono in modo tradizionale:



🧔 Uomini: indossano la dishdasha, una tunica bianca lunga, con il kumma (cappello ricamato) o il mussar (turbante).

👩 Donne: portano abiti lunghi e il hijab, ma senza restrizioni rigide come in altri Paesi del Golfo. L’abaya nera è comune nei luoghi pubblici, ma non vi è obbligo di coprire il volto.



Per i turisti è consigliato un abbigliamento sobrio, soprattutto nelle zone meno turistiche.

🏙 Un Paese moderno e ben organizzato

L’Oman ci ha colpiti per l’ordine, la pulizia e l’efficienza delle sue infrastrutture. Le città sono ben illuminate, le strade curate, e i servizi pubblici funzionano in modo eccellente.

Anche se la povertà esiste, il governo ha sempre mantenuto un alto tenore di vita per gli omaniti, offrendo sussidi per istruzione, sanità e alloggi. Tuttavia, con il calo dei prezzi del petrolio, alcuni giovani faticano a trovare lavoro, soprattutto nel settore privato.

🇴🇲 Un Paese moderno, ma autentico
Abbiamo lasciato l’Oman con la sensazione di aver scoperto un Paese che ha saputo evolversi senza perdere la sua identità. Un perfetto equilibrio tra modernità e tradizione, efficienza e ospitalità, sviluppo e cultura.

Il Nostro Viaggio tra Ospitalità e Meraviglia

Come dopo ogni viaggio, torniamo a casa arricchiti da nuove esperienze e conoscenze. Questo splendido Paese, ancora poco battuto dal turismo di massa, ci ha sorpresi per la sua storia, la sua cultura e l’accoglienza della sua gente.

La nostra prima impressione, anche se basata su pochi giorni e limitata alla visita di Mascate, non è cambiata nel tempo. Questa volta abbiamo scelto di esplorare il sud dell’Oman, nella regione del Dhofar, con base a Salalah. Da lì, abbiamo noleggiato un’auto e organizzato le nostre escursioni in autonomia.

Prima di raccontare le mete che abbiamo visitato, voglio parlare della gente dell’Oman. È un popolo tranquillo, educato e ospitale, sempre pronto a salutarti con un sorriso. Questa è stata la nostra esperienza e ciò che voglio condividere.

Come dicevo, abbiamo preso un’auto a noleggio e ol’ultimo giorno, abbiamo deciso di visitare il Souq Al Hafa. Arrivati a una rotonda, abbiamo girato in direzione del souq, quando all’improvviso un’auto ci ha colpiti sulla fiancata, facendoci girare su noi stessi e finire nell’altra corsia. La nostra fortuna è stata che, in quel momento, non arrivava nessun altro veicolo: altrimenti, forse, oggi non saremmo qui a raccontarlo.

Scesi dall’auto, spaventati e sotto shock, ci siamo resi conto che non riuscivamo a comunicare con i ragazzi dell’altra vettura. All’improvviso, si è fermata un’auto e ne è sceso un ragazzo. Parlava solo arabo, ma grazie all’aiuto del traduttore siamo riusciti a capirci. Lui è stato il nostro vero salvatore. Ha chiamato la polizia, ci ha accompagnati per gli accertamenti, ha parlato con l’agenzia di noleggio e, non contento, ci ha persino accompagnati all’aeroporto per restituire l’auto, riportandoci poi in hotel. E, prima di lasciarci, ci ha anche offerto qualcosa da bere.

Ecco, questa è stata la nostra brutta ma bellissima esperienza umana. Un incontro che porteremo per sempre con noi e che non dimenticheremo mai. Mohamed, un ragazzo dal cuore immenso.


Atterriamo a Salalah di sera, prendiamo un taxi e ci dirigiamo subito in hotel. Siamo stanchi, quindi andiamo a dormire immediatamente.

La mattina, dopo una buona colazione, iniziamo a esplorare e chiediamo informazioni alla reception. Il ragazzo alla reception, un egiziano che parla un po’ di italiano, ci aiuta a capire come funziona la navetta per la spiaggia.

Quando arriviamo, rimaniamo senza parole: la spiaggia è davvero splendida, con una sabbia bianca e finissima che si estende per chilometri. È il nostro primo giorno a Salalah, e lo dedichiamo interamente al relax


- Dhareez Beach -


È lunedì quando torniamo in aeroporto per ritirare la nostra auto, già prenotata dall’Italia. La prima zona che vogliamo esplorare è il nord-ovest dell’Oman. Ci dirigiamo verso il Wadi Darbat, una delle meraviglie naturali della regione.

Lasciamo l’aeroporto e prendiamo una superstrada, poi deviamo in direzione del Wadi. La strada inizia a salire con una serie di tornanti, regalandoci panorami mozzafiato. Il paesaggio si trasforma rapidamente: la costa lascia spazio a colline ricoperte di vegetazione, un contrasto sorprendente rispetto all’aridità che ci aspettavamo.



A un certo punto, notiamo una piazzola panoramica e decidiamo di fermarci. Da qui si apre una vista spettacolare: l’oceano si estende all’orizzonte, mentre il Wadi Darbat, con il suo corso d’acqua sinuoso, appare già in tutta la sua bellezza. Poco distante, scorgiamo una stradina che conduce a un piccolo bar-ristorante, quasi nascosto tra la vegetazione.

Ci avviciniamo e scopriamo un posto incantevole, perfetto per gustare un caffè e ammirare il panorama. Il locale è semplice ma accogliente, con pochi tavolini all’aperto rivolti verso la vallata. Siamo gli unici clienti, e la tranquillità del luogo ci avvolge in un senso di pace assoluta.



Il ragazzo che gestisce il bar ci accoglie con un sorriso e ci fermiamo a scambiare qualche parola con lui. Ci racconta che durante la stagione dei monsoni il Wadi si riempie d’acqua, trasformandosi in un paradiso verde con cascate spettacolari. Adesso il paesaggio è più asciutto, ma il fascino del luogo resta intatto.


Wadi Darbat

Dopo questa piacevole pausa, risaliamo in macchina e riprendiamo il nostro viaggio verso il cuore del Wadi Darbat, curiosi di scoprire cos’altro ci riserva questa terra sorprendente.

Il Wadi Darbat ci accoglie con il suo fascino selvaggio e incontaminato. Mano a mano che ci addentriamo nella valle, il paesaggio si fa sempre più rigoglioso, quasi in contrasto con l’immagine arida che spesso si associa all’Oman. Qui, l’acqua è l’elemento che dà vita a tutto: il fiume scorre placido tra le rocce, formando piccole cascate e lagune cristalline, mentre una vegetazione lussureggiante si estende lungo le rive.



Ci colpisce subito la presenza di numerosi alberi di incenso, i famosi Boswellia sacra, dai quali si estrae la resina pregiata che per secoli ha reso l’Oman celebre nel mondo. I tronchi contorti di questi alberi sembrano sculture naturali, e dalle loro cortecce trasuda la linfa aromatica, ancora grezza, che un tempo percorreva le antiche rotte carovaniere fino a Roma e alla Mesopotamia. Ci avviciniamo a uno di questi alberi e ne strofiniamo leggermente la corteccia: il profumo è intenso, quasi mistico, e ci riporta indietro nel tempo, a un’epoca di mercanti e spezie preziose.


Ma il Wadi Darbat non è solo storia e profumi, è anche un santuario per la fauna. Ovunque ci giriamo, vediamo dromedari che pascolano indisturbati tra la vegetazione, alcuni di loro si abbeverano lungo il fiume, altri si riposano all’ombra degli alberi. Li osserviamo incantati mentre si muovono con la loro andatura lenta ed elegante, padroni indiscussi di questa terra. Poco più avanti, tra le rocce, scorgiamo anche gazzelle arabe che ci guardano con i loro occhi profondi, pronte a scattare via al minimo rumore.


In alto, il cielo è attraversato dal volo di aquile e falchi, che scrutano la valle alla ricerca di prede. Ai margini dell’acqua, si muovono aironi e altri uccelli acquatici, mentre il fruscio degli alberi e il gorgoglio dell’acqua creano una sinfonia naturale che ci avvolge completamente.

Ci fermiamo un momento su una roccia, lasciandoci avvolgere dalla magia del luogo. L’aria è impregnata del profumo di incenso e della freschezza dell’acqua, mentre il sole, filtrando tra i rami, disegna giochi di luce sulla superficie del fiume. Ci sentiamo parte di qualcosa di antico e autentico, un frammento di natura che esiste da sempre, immutato nel tempo.

Dopo qualche minuto di contemplazione, ci rimettiamo in cammino, desiderosi di esplorare ancora questo angolo di paradiso, ma già con la consapevolezza che il Wadi Darbat resterà uno dei ricordi più intensi del nostro viaggio.

- Mirbat - 



Mirbat: Tra Spiagge Selvagge e Tracce di un Passato che Cambia

Arrivando a Mirbat, ci ha accolto un’atmosfera sospesa tra passato e futuro. Questa cittadina di pescatori, un tempo fiorente grazie al commercio dell’incenso e dei cavalli, oggi sembra divisa tra il fascino del suo passato e il cambiamento in atto.



La prima cosa che ci ha colpito è stata la spiaggia: un tratto di costa selvaggia, con sabbia dorata e onde che si infrangono dolcemente a riva. Il vento portava con sé il profumo del mare, e nel silenzio rotto solo dai gabbiani, sembrava quasi di essere in un luogo fuori dal tempo. Qualche barca di pescatori era ancorata vicino alla riva, testimoniando una vita che scorre ancora legata ai ritmi del mare.


Passeggiando oltre la spiaggia, abbiamo notato un altro aspetto di Mirbat: le sue case. Molte di esse erano mezze demolite, forse abbandonate o in attesa di essere sostituite da nuove abitazioni. Sembrava quasi di camminare tra i resti di una storia che lentamente svanisce per far spazio alla modernità. Alcune porte in legno intagliato resistevano ancora, testimoni silenziose di un’epoca in cui Mirbat era un centro importante.

Nonostante questo contrasto tra passato e cambiamento, Mirbat conserva ancora un’anima autentica. Qui il tempo scorre senza fretta, e la gente del posto conserva il sorriso caloroso tipico dell’ospitalità omanita. 

- Taqah -



Taqah: Il Castello, il Mare e i Dromedari sulla Spiaggia

Dopo la visita a Mirbat, la nostra esplorazione del Dhofar ci ha portati a Taqah, una cittadina affacciata sull’oceano, dove il tempo sembra scorrere con la stessa dolcezza delle onde che accarezzano la riva.

La nostra prima tappa è stata il Castello di Taqah, un’antica fortezza che un tempo ospitava il governatore della regione. Appena varcata la soglia, siamo stati avvolti dal fascino della storia: mura imponenti, torri di guardia e stanze arredate con oggetti tradizionali che raccontavano la vita di un’epoca passata. Salendo sulla terrazza del castello, ci siamo ritrovati davanti a una vista mozzafiato: da un lato l’oceano sconfinato, dall’altro il verde delle palme che si estendeva fino alle colline.



Lasciato il castello, abbiamo passeggiato per la cittadina, tra le sue strade tranquille e le case bianche tipiche del Dhofar. Gli abitanti, con la loro ospitalità calorosa, ci salutavano con sorrisi genuini, un segno della gentilezza profonda che caratterizza l’Oman.



Ma il vero incanto di Taqah ci aspettava sulla sua spiaggia. Appena arrivati, siamo rimasti colpiti dalla vastità della sabbia dorata che si estendeva fino a incontrare il turchese dell’oceano. La brezza marina portava con sé il profumo del mare, e il suono delle onde che si infrangevano sulla riva creava un’atmosfera rilassante.




A rendere la scena ancora più suggestiva erano i dromedari. Camminavano liberamente lungo la spiaggia, alcuni vicino all’acqua, altri più all’interno, le loro sagome maestose in perfetta armonia con il paesaggio. Alcuni avanzavano con passo lento, altri si fermavano per riposare o per osservare l’orizzonte, come se anche loro stessero assaporando la tranquillità del luogo.

Era uno spettacolo affascinante: vedere questi animali, simboli del deserto, muoversi liberi in un paesaggio marino creava un contrasto inaspettato e meraviglioso. Non eravamo più solo spettatori di una spiaggia incantevole, ma parte di un quadro vivente, dove la natura e la cultura omanita si mescolavano in un’armonia perfetta.


- Khor Rori- 



Alla Scoperta di Khor Rori: Un Tuffo nella Storia dell’Oman

Oggi abbiamo deciso di dedicarci all’archeologia e di andare a visitare Khor Rori, uno dei siti storici più affascinanti del Dhofar. Situato lungo la costa meridionale dell’Oman, questo luogo è carico di storia e mistero, ed è stato un tempo un importante porto dell’antico regno di Sumhuram.


Arrivando al sito, ci siamo trovati davanti a un paesaggio mozzafiato: le rovine di un’antica città adagiate su un promontorio roccioso, affacciato su una laguna che si apre verso l’oceano. Il contrasto tra le pietre antiche e il blu intenso dell’acqua crea un’atmosfera quasi surreale, come se il tempo si fosse fermato.



Camminando tra le rovine, abbiamo immaginato la vita che un tempo animava queste strade.Sumhuram fu un centro fondamentale per il commercio dell’incenso, la preziosa resina che rese l’Oman famoso nel mondo antico. Qui, mercanti e navigatori provenienti da Arabia, India e perfino dall’Impero Romano si incontravano per scambiare beni e raccontare storie di terre lontane.

Le mura imponenti, costruite con blocchi di pietra perfettamente scolpiti, testimoniano l’importanza strategica della città. Attraversando l’antica porta d’ingresso, si percepisce ancora la grandezza di un insediamento che, secoli fa, era un punto nevralgico per il commercio nell’Oceano Indiano. Abbiamo esplorato i resti dei magazzini, delle abitazioni e del tempio dedicato alla dea Sin, la divinità lunare venerata dagli abitanti di Sumhuram.

Uno degli aspetti più affascinanti di Khor Rori è la sua posizione unica: la città non solo si affacciava sul mare, ma si trovava anche lungo la via dell’incenso, una rotta commerciale che attraversava il deserto e collegava il Dhofar alle civiltà del Mediterraneo e della Mesopotamia.

Passeggiando tra le rovine, con il vento caldo che portava il profumo dell’oceano e il silenzio interrotto solo dal suono delle onde e dal richiamo degli uccelli, abbiamo sentito la magia di questo luogo. Era facile immaginare il brulicare dei mercanti, il profumo dell’incenso che impregnava l’aria, le voci di lingue diverse che si mescolavano nel cuore di un crocevia millenario.

Khor Rori non è solo un sito archeologico, ma una finestra aperta su un passato glorioso, un pezzo di storia omanita che ancora oggi riesce a raccontare la sua affascinante epopea.


- La Foresta di Baobab -



Un’Avventura tra i Giganti della Natura: La Foresta di Baobab

Oggi abbiamo deciso di immergerci nella natura e di visitare un luogo davvero speciale: la foresta di Baobab. Non è comune associare questi alberi maestosi all’Oman, e proprio per questo l’idea di trovarci in mezzo a questi giganti secolari ci ha riempiti di curiosità ed entusiasmo.

Appena arrivati, siamo rimasti senza parole: davanti a noi si ergevano enormi baobab, con i loro tronchi massicci e contorti che sembravano sfidare il tempo. Le loro chiome si estendevano larghe, creando un’ombra fitta e piacevole, un rifugio naturale dal caldo del sole omanita. Passeggiare tra questi alberi era come entrare in un mondo fuori dal tempo, dove la natura regna sovrana.

Ad accompagnarci nel nostro cammino c’era il suono rilassante di un piccolo corso d’acqua che scorreva tra le rocce, aggiungendo un tocco di freschezza all’atmosfera già incantevole. L’aria era più umida e leggera rispetto al resto del paesaggio desertico, e la combinazione tra il verde della foresta, il suono dell’acqua e il silenzio quasi sacro del luogo rendeva tutto magico.

Mentre avanzavamo, immersi nella bellezza di questo scenario, abbiamo notato un gruppo di donne omanite sedute sotto uno di questi imponenti alberi, in mezzo alle rocce. Indossavano i loro abiti tradizionali colorati e sembravano completamente a loro agio in quel contesto naturale. Ci siamo avvicinati con discrezione e abbiamo scoperto che stavano cucinando carne di cammello sul fuoco, un piatto tipico della tradizione locale. Il profumo speziato della carne arrostita si diffondeva nell’aria, mescolandosi con quello della terra umida e delle foglie secche.



Non appena ci hanno notati, ci hanno accolti con sorrisi caldi e genuini. Senza esitazione, ci hanno invitati a unirci a loro e a condividere il pasto. Un gesto di ospitalità autentica, tipico della cultura omanita, dove il cibo è un momento di condivisione e accoglienza.

Abbiamo ringraziato con gratitudine, ma abbiamo scelto di proseguire la nostra passeggiata per goderci ancora un po’ quella foresta unica nel suo genere. Con un ultimo sorriso e un saluto cordiale, abbiamo ripreso il nostro cammino, lasciando dietro di noi quella scena semplice ma straordinaria: un incontro tra viaggiatori e persone del posto, tra natura e tradizione, in un angolo nascosto dell’Oman che sembrava custodire storie antiche e segreti della terra.

Mentre ci allontanavamo, il rumore dell’acqua continuava a farci compagnia, e il pensiero di quella foresta di giganti silenziosi e dell’ospitalità ricevuta ci ha lasciato un senso di meraviglia che difficilmente dimenticheremo.






- Mughsail Beach -



Mughsail Beach: La Spiaggia Selvaggia e i Geyser del Mare

Oggi abbiamo deciso di trascorrere la giornata in uno dei luoghi più spettacolari della costa omanita: Mughsail Beach. Questa spiaggia, famosa per la sua sabbia dorata e le scogliere frastagliate, si estende per chilometri lungo l’oceano, offrendo paesaggi mozzafiato e un’atmosfera selvaggia e incontaminata.


Appena arrivati, siamo stati accolti dal rumore incessante delle onde che si infrangevano con forza sulla riva. Il vento portava con sé il profumo del mare e sollevava leggere nuvole di sabbia, mentre l’acqua, di un azzurro profondo, si estendeva all’infinito davanti a noi. Qui il mare è più impetuoso rispetto ad altre spiagge dell’Oman, e la potenza dell’oceano si fa sentire in ogni istante.

Abbiamo camminato lungo la battigia, lasciando che l’acqua ci sfiorasse i piedi, godendoci la bellezza di questo luogo incontaminato. Ma la vera sorpresa di Mughsail Beach ci aspettava un po’ più avanti: i Blowholes di Marneef, delle formazioni naturali spettacolari che rendono questa spiaggia unica.

Per raggiungerli, abbiamo intrapreso una piacevole passeggiata lungo un sentiero panoramico, circondato da rocce scolpite dal vento e dal mare. Il tragitto è stato davvero suggestivo: da un lato le scogliere a picco sull’oceano, dall’altro la distesa infinita della spiaggia. Ogni passo ci regalava una vista sempre più spettacolare, fino ad arrivare al punto in cui la natura ci ha offerto uno dei suoi spettacoli più incredibili.

geyser marini, o Blowholes, sono fori naturali nella roccia calcarea attraverso i quali l’acqua dell’oceano, spinta dalla forza delle onde, viene espulsa con violenza verso l’alto, creandocolonne d’acqua che raggiungono diversi metri di altezza. Quando un’onda più grande si infrangeva contro la costa, un getto d’acqua saliva improvvisamente, accompagnato da un fragore impressionante e da un sibilo che sembrava il respiro stesso della terra.


Fortunatamente, sul posto ci sono diverse capanni in legno, costruiti per offrire riparo dal sole e un luogo dove riposarsi. Ci siamo seduti in uno di essi e ci siamo lasciati incantare dalla vista dell’oceano, osservando il continuo gioco delle onde e il suono ipnotico dell’acqua che veniva sparata fuori dai fori nella roccia. Con il vento che ci accarezzava e il panorama davanti ai nostri occhi, il tempo sembrava fermarsi.

Dopo un po’, abbiamo ripreso la nostra passeggiata lungo la spiaggia, ancora immersi nell’incanto di questo luogo selvaggio. Mughsail Beach ci ha regalato una delle esperienze più suggestive del nostro viaggio, un perfetto equilibrio tra la forza della natura e la sua straordinaria bellezza.





- Ash Shuwaymiyyah -



Alla Scoperta di Ash Shuwaymiyyah: Un Paesaggio Sospeso tra Mare e Canyon

Oggi abbiamo deciso di spingerci un po’ più lontano e di esplorare un angolo meno conosciuto dell’Oman, Ash Shuwaymiyyah. Questo remoto villaggio costiero si trova lungo la strada che collega Salalah alle regioni più settentrionali del paese ed è circondato da un paesaggio mozzafiato, che cambia radicalmente man mano che ci si avvicina.



Il viaggio stesso è stato un’esperienza incredibile: chilometri di strada solitaria attraverso distese desertiche e altopiani rocciosi, interrotti solo da qualche piccolo insediamento e da occasionali greggi di cammelli che si muovevano con eleganza nel paesaggio arido. Man mano che ci avvicinavamo, il panorama diventava sempre più spettacolare: alte scogliere calcaree si innalzavano maestose, creando un contrasto perfetto con il blu intenso dell’oceano.


Ash Shuwaymiyyah è un luogo fuori dal tempo, lontano dalle rotte turistiche più battute, dove la natura regna sovrana. Qui, la costa si alterna tra spiagge incontaminate e imponenti falesie che sembrano scolpite dal vento e dall’acqua nel corso dei secoli. Ci siamo fermati più volte lungo la strada per ammirare il panorama e scattare qualche foto: davanti a noi, il mare sconfinato; dietro, canyon e formazioni rocciose che sembravano appartenere a un altro pianeta.

Una delle meraviglie di questa zona è proprio la sua valle nascosta, un canyon incantevole dove l’acqua scorre tutto l’anno, creando un’oasi verde nel cuore di un paesaggio altrimenti arido. Decidiamo di avventurarci lungo il letto del fiume e subito siamo colpiti dal contrasto tra il marrone delle rocce e il verde intenso della vegetazione che cresce rigogliosa grazie alla presenza dell’acqua. Il silenzio è rotto solo dal suono del vento e dallo scorrere leggero del ruscello che, con il suo movimento incessante, ha scavato la roccia nel corso dei millenni.

Passeggiare qui è un’esperienza unica: ci sentiamo piccoli davanti alla grandezza della natura, circondati da pareti rocciose che si innalzano verso il cielo e alberi che sembrano aggrapparsi alla vita in un ambiente tanto ostile quanto affascinante.

Dopo aver esplorato la valle, torniamo sulla costa per goderci un ultimo sguardo sull’oceano. Qui il mare è selvaggio e potente, e osservare le onde infrangersi contro le scogliere ci lascia una sensazione di libertà assoluta.

Ash Shuwaymiyyah ci ha sorpresi con la sua bellezza incontaminata e i suoi panorami spettacolari. È uno di quei luoghi dove la natura si mostra nella sua forma più pura, lontano dalla frenesia del mondo moderno. Un angolo di Oman che rimarrà per sempre nei nostri ricordi.


- Salalah -

- Moschea del Sultano Qaboos -

Salalah: Tra Cultura, Tradizione e Natura Lussureggiante

Oggi abbiamo deciso di dedicare la giornata alla scoperta di Salalah, la città più importante del Dhofar e un luogo che sorprende per il suo mix di tradizione, modernità e natura rigogliosa. A differenza del resto dell’Oman, qui il paesaggio cambia drasticamente, soprattutto durante la stagione del Khareef, quando le piogge monsoniche trasformano la regione in un’oasi verdeggiante.

La Maestosità della Moschea del Sultano Qaboos

La nostra prima tappa è stata la Moschea del Sultano Qaboos, uno degli edifici più imponenti e affascinanti di Salalah. Appena arrivati, siamo rimasti colpiti dalla sua eleganza architettonica, con le sue cupole dorate, i minareti slanciati e la facciata bianca che risplende sotto il sole. All’interno, la moschea è ancora più spettacolare: il pavimento è interamente coperto da un immenso tappeto riccamente decorato, mentre i lampadari in cristallo illuminano con una luce calda gli intricati motivi delle pareti e del soffitto.

L’atmosfera è solenne e pacifica, e ci prendiamo un momento per ammirare in silenzio questo luogo di culto, che rappresenta una parte fondamentale della cultura omanita.

Un Tuffo nei Colori e nei Profumi del Suq di Al-Haffa

Dopo la visita della moschea, ci immergiamo in un’altra dimensione della città: il Suq di Al-Haffa, uno dei mercati più famosi di Salalah. Qui, le stradine sono un susseguirsi di bancarelle colorate che vendono di tutto: spezie profumate, stoffe dai motivi tradizionali, gioielli in argento e, soprattutto, l’incenso del Dhofar, rinomato per la sua qualità.



Camminare tra le bancarelle è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi: l’aria è densa del profumo intenso dell’incenso bruciato, le spezie esposte nei sacchi creano un mosaico di colori e i venditori richiamano i clienti con il loro tipico entusiasmo. Decidiamo di acquistare qualche pezzo di incenso e qualche souvenir, lasciandoci affascinare dalla vitalità di questo mercato, dove la tradizione è ancora profondamente radicata.


Il Giardino Botanico: Un Angolo di Verde in Mezzo alla Città

Per concludere la giornata, ci dirigiamo verso il Giardino Botanico di Salalah, un luogo perfetto per rilassarsi dopo l’intensità del suq. Questo giardino è una vera e propria oasi verde, con alberi tropicali, palme da cocco e una varietà incredibile di piante e fiori.

Passeggiando tra i viali ombreggiati, ci fermiamo ad ammirare le numerose specie di frangipani, ibischi e bouganville, che colorano il paesaggio con le loro tonalità vivaci. Qui si trovano anche molte piante tipiche della regione, tra cui i celebri alberi di incenso, dai quali si ricava la resina aromatica che ha reso famosa questa terra fin dai tempi antichi.

Sedendoci su una panchina, ci godiamo un momento di tranquillità, ascoltando il cinguettio degli uccelli e respirando l’aria fresca carica dei profumi delle piante. È il modo perfetto per concludere la nostra giornata a Salalah, una città che racchiude in sé la spiritualità delle moschee, il fascino dei mercati tradizionali e la bellezza incontaminata della natura.

La Spiaggia di Salalah: Sabbia Bianca e Mare Turchese



Dopo una giornata tra cultura e mercati, non potevamo perderci una passeggiata lungo la costa. Salalah vanta alcune delle spiagge più belle dell’Oman, e appena arrivati rimaniamo incantati dal paesaggio: una distesa infinita di sabbia bianca finissima, lambita da un mare turchese che riflette il cielo.

Il suono delle onde, la brezza leggera e il profumo di salsedine creano un’atmosfera di pace assoluta. Qui il mare è cristallino e caldo, perfetto per una nuotata rigenerante o semplicemente per rilassarsi sulla riva, lasciandosi cullare dal rumore delle onde.


Passeggiando lungo la spiaggia, notiamo alcune palme da cocco che crescono spontaneamente vicino alla battigia, conferendo al paesaggio un tocco tropicale. Alcuni pescatori, con le loro tipiche imbarcazioni in legno, sono intenti a rammendare le reti, mentre qualche dromedario cammina placidamente vicino alla riva, completando il quadro di un paesaggio da cartolina.

Ci sediamo per un po’ ad ammirare l’infinita distesa del mare, godendoci la brezza e il tramonto che inizia a tingere il cielo di sfumature dorate. Salalah è davvero un luogo magico, capace di unire tradizione, cultura e natura in un perfetto equilibrio.


Ultimi Giorni a Salalah: Relax, Mare e Incontri Speciali

Dopo giorni intensi di esplorazioni, decidiamo di dedicare gli ultimi giorni al relax, godendoci la meravigliosa spiaggia di Salalah. Il nostro hotel ci ha messo a disposizione una navetta che ci accompagna comodamente fino alla costa, dove abbiamo una stanza riservata e ombrelloni direttamente sulla spiaggia, un vero lusso per immergerci completamente nella bellezza di questo luogo.


Le nostre giornate scorrono lente e piacevoli,
 cullati dal suono delle onde e dalla brezza marina. Passiamo il tempo facendo lunghe camminate sulla sabbia soffice, con i piedi accarezzati dall’acqua cristallina dell’oceano. Ogni passo ci permette di assaporare la pace e la libertà che solo il mare sa regalare.


Nel pomeriggio, uno spettacolo affascinante si ripete ogni giorno: le barche dei pescatori tornano cariche di pesce fresco, creando un’atmosfera vivace e autentica. Ci fermiamo spesso a osservare con curiosità la scena, ancora increduli davanti alla quantità impressionante di pesce che viene scaricato. I pescatori, con gesti abili e veloci, smistano il loro bottino tra ceste di ogni forma e dimensione, mentre alcuni iniziano subito a pulire e preparare il pesce per la vendita. L’odore salmastro si mescola a quello del pesce appena pescato, rendendo l’esperienza ancora più intensa.



Durante una delle nostre passeggiate, viviamo un incontro speciale: una donna omanita con i suoi figli si avvicina a noi con un sorriso timido. Vestita con i tradizionali abiti neri decorati con ricami, ci chiede con gentilezza se possiamo fare una foto insieme a loro. Accettiamo con piacere, felici di questo scambio spontaneo che ci permette di avvicinarci un po’ di più alla cultura locale. I bambini, inizialmente timidi, si lasciano poi andare a qualche sorriso mentre scattiamo la foto, creando un ricordo semplice ma significativo del nostro viaggio.



Ultimo Giorno a Salalah: Un Addio Carico di Emozioni e Gratitudine

Purtroppo, il nostro viaggio volge al termine. L’ultimo giorno lo trascorriamo in hotel, cercando di rallentare il tempo mentre prepariamo le valigie, un gesto sempre un po’ malinconico che segna la fine di un’esperienza.

Mentre pieghiamo i vestiti e sistemiamo gli ultimi souvenir acquistati nei mercati di Salalah, la mente torna inevitabilmente a tutto ciò che abbiamo vissuto in questo straordinario angolo di mondo. L’Oman ci ha sorpreso, emozionato e conquistato, regalandoci paesaggi mozzafiato, momenti di pace assoluta e incontri autentici con la sua gente generosa e ospitale.

Ripensiamo alle spiagge infinite, alle nostre camminate con i piedi affondati nella sabbia dorata, al suono dell’oceano che ci ha cullato nelle giornate di relax. Le immagini dei pescatori che tornano con le barche cariche di pesce, delle case color sabbia immerse in un paesaggio senza tempo, e delle dune che si perdono all’orizzonte, restano impresse nella nostra mente.

Ma c’è un episodio che più di tutti ci ha fatto riflettere sull’umanità e la gentilezza di questo popolo. Durante il nostro viaggio, abbiamo avuto un piccolo incidente con l’auto – per fortuna senza conseguenze – ma in quel momento di incertezza, è stato un giovane ragazzo omanita ad aiutarci. Senza esitazione, si è fermato, si è assicurato che stessimo bene e ci ha aiutato con una premura e una disponibilità che ci hanno profondamente colpito. Non si trattava solo di un gesto di cortesia, ma di una forma di generosità autentica, quella che nasce dal cuore, senza aspettarsi nulla in cambio.

Quell’incontro ci ha fatto capire ancora di più quanto l’Oman non sia solo un paese di bellezze naturali straordinarie, ma anche una terra di persone che incarnano il vero spirito dell’ospitalità. Qui l’aiuto non è una formalità, ma un valore radicato, un modo di vivere che mette al centro la comunità e il rispetto per gli altri.

Ci portiamo dentro il profumo dell’incenso che avvolgeva il suq, il sorriso della donna omanita che ci ha chiesto una foto, la maestosità della Moschea del Sultano Qaboos e il silenzio maestoso del deserto, che con la sua immensità ci ha fatto sentire piccoli, ma incredibilmente vivi.

Questo viaggio non è stato solo una scoperta di luoghi, ma anche di sensazioni profonde che resteranno con noi per sempre. L’Oman ci ha insegnato la bellezza della semplicità, il valore della lentezza e il fascino di una cultura antica che si intreccia con la modernità senza perderne l’anima.

Mentre lasciamo la nostra stanza e ci avviamo verso l’aeroporto, sappiamo che non stiamo solo salutando un paese, ma chiudendo una pagina preziosa della nostra vita. Un capitolo che porteremo sempre con noi, come un tesoro da custodire nel cuore.

Shukran, Oman! forse un giorno ci ritorneremo ✨




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